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Fisciano, il padre alla bimba prima di lanciarla dalla finestra: “Guarda come volano gli uccellini”

L’uomo che a Fisciano ha lanciato la figlia dalla finestra era in cura dopo una crisi psicotica. Alla piccola avrebbe detto: “Guarda come volano gli uccellini”
A cura di Nico Falco
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L'edificio dove abita la bambina a Fisciano
L'edificio dove abita la bambina a Fisciano

Un pacco postale scambiato per una bomba, con tanto di crisi psicotica e arrivo dei carabinieri in casa. Gli psicofarmaci, prescritti dopo una diagnosi. E l'epilogo, con quella voce nella testa, sarebbe stata quella di Dio, che gli avrebbe detto di lanciare la bimba dalla finestra e di non temere, perché Lui l'avrebbe salvata. E quelle parole sussurrate che, solo a immaginarle, fanno accapponare la pelle: "Guarda come volano gli uccellini", prima di scagliare la piccola dal terzo piano.

Un racconto confuso, illogico e terribile, quello fatto al gip dal 40enne di Fisciano, in provincia di Salerno, sottoposto a fermo per il tentato omicidio della figlia. La tragedia la mattina del 29 ottobre, quando la bimba precipita dalla finestra. All'arrivo i carabinieri trovano la madre che stringe il corpicino e, ancora in casa e disteso sul letto, il marito in stato di choc. Inizialmente si pensa a un incidente, con la piccola che scivola via dal fasciatoio posizionato incautamente accanto alla finestra aperta.

Qualcosa, però, non torna: se fosse andata così, la piccola sarebbe caduta parallelamente all'edificio e sarebbe sicuramente morta. Invece, il punto in cui ha toccato il suolo è distante diversi metri. Appare evidente che sia stata spinta, lanciata. E, probabilmente, è stato proprio questo a salvarle la vita: scagliata contro una vecchia recinzione metallica, che avrebbe attutito la caduta e dalla quale sarebbe "scivolata" fino a terra, riportando una frattura alla spalla. La bimba è stata trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove è stata operata e dove si trova ricoverata in Ortopedia. La verità viene fuori col passare delle ore.

Padre lancia la figlia dalla finestra: "Me l'ha detto Dio"

Anche il 40enne nelle prime ore parla di un incidente, ma poi crolla in un interrogatorio fiume davanti al gip Daniela De Nicola del tribunale di Nocera Inferiore. Confessa. Si assume le responsabilità di quello che ha fatto, ma racconta una versione che ricorda il sacrificio chiesto ad Abramo: era sicuro che la figlia non sarebbe morta, era stato Dio a dirgli di lanciarla e a rassicurarlo che si sarebbe salvata. Il 30 ottobre scatta il fermo e l'uomo viene portato nel carcere di Bellizzi Irpino (Avellino). Il 2 novembre il provvedimento non viene convalidato ma il gip dispone la misura cautelare in carcere.

I legali dell'uomo, gli avvocati Silverio Sica e Tommaso Amabile, che avevano già presentato la richiesta di attenuazione della misura cautelare (con ricovero in struttura psichiatrica), hanno presentato questa mattina l'istanza per l'accesso al carcere del dottor Antonio Zarrillo, già direttore dell'Unità operativa di Salute mentale di Salerno.

La crisi 4 giorni prima: il pacco scambiato per una bomba

"Quattro giorni prima aveva avuto una crisi psicotica – dice a Fanpage.it l'avvocato Silverio Sica – aveva trovato un normale pacchetto postale e si era disteso sul letto abbracciando la bambina e dicendo che c'era un pericolo. Erano intervenuti anche i carabinieri. Ho esaminato con attenzione le medicine che gli erano state prescritte dopo quell'episodio, e tra queste c'è un antipsicotico. Lo psichiatra che l'ha visitato, quindi, ha accertato che era in preda a una crisi psicotica e probabilmente ha raccomandato che venisse seguito".

"Anche le voci che dice di aver sentito – prosegue l'avvocato – fanno parte delle manifestazioni psicotiche. Lui ha ripetuto nell'interrogatorio che è stata la mano di Dio salvare la figlia. E che prima di lanciarla le avrebbe detto "Guarda come volano gli uccellini". La moglie resta convinta che si sia trattato di un incidente. Quando i carabinieri sono arrivati nell'abitazione lui era sul letto, in stato catatonico, dopo un tentativo di suicidio; dopo aver lanciato la figlia aveva tentato di buttarsi di sotto, lo hanno fermato dei vicini di casa. La bambina, che ha un peso di circa 15 chili, è stata lanciata con forza, l'urto col terreno di sicuro non c'è stato; ha impattato sicuramente contro una vecchia rete di recinzione e poi è scivolata a terra ed è rotolata fino al punto dove l'ha raccolta la madre".

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