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Fidanzata col super-tifoso del Napoli, ma non può vedere le partite: “Dice che porto seccia…”

La divertente (e divertita) storia di Veronica. Che per questioni scaramantiche non può assistere ai match del Napoli….
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Tifosa del Napoli / foto J. Setterfield/Getty Images
Tifosa del Napoli / foto J. Setterfield/Getty Images

«Perché una volta non ci porti pure me?», cantava Rita Pavone molti decenni fa. La partita di pallone oggi è più per gli utenti della tv che per i tifosi da stadio. Ma certi riti esistono e resistono. Il gruppo di amici che durante qualsiasi partita importante dell'Italia deve stare sul divano nello stesso modo di quando Fabio Grosso la buttò dentro al Mondiale 2006. L'altarino di Maradona, la sequenza identica, ogni volta, delle cose da fare o da dire prima del match importante. La sciarpa, sempre la stessa, da indossare in qualsiasi mese dell'anno.

Insomma, dove non arriva la tecnica di gioco e il talento sportivo appare l'imponderabile, l'occulto, l'ignoto: ciorta e malaciorta, aglio e fravaglio, non è vero ma ci credo. Dunque è la scaramanzia, elemento indispensabile per dare senso all'insensato, la vera risposta al «perché non ci porti pure me» (alla partita). Altro che tradimento sentimentale: qui si parla di una regola ferrea degli sport e del tifo: squadra che vince non si cambia.

Ordunque: se eri presente ad una grande vittoria calcistica ti sei guadagnatə la wild card per accedere a tutti gli eventi successivi. Viceversa, se si nota la tua assenza durante una goleada, mi dispiace, ma vale l'Attilio Bertolucci pensiero: diventi più acuta presenza. Quindi se non ci sei, non ci devi essere. Né ora né mai.

Questa di Veronica è la storia vera e no, non scivolò nel fiume a primavera, fortunatamente. Ma restò sola in un bar aspettando i novanta minuti regolamentari più recupero. Perché Gianni, promesso sposo di Veronica, tifosissimo del Napoli, tiene molto alla sua lei (quella classe 1926). E quando si tratta di scegliere, messo alle strette, fa quello che deve fare.

È Veronica, allegra e ironica (è una delle animatrici di Napoli VHS, una delle pagine Facebook più spassose sulla città) che racconta a mezzo social:

Da quando il mio fidanzato ha deciso che io porto seccia sappiate che stasera (come ogni volta che gioca il Napoli) per donarvi questi quattro palloni so' stata 90 minuti comm na povera maronna fòre a nu bar a chiedermi cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi un fidanzato così…

Apriti cielo. Una gragnola di commenti a corredo dello sfogo mostrano che la questione non è individuale, è sociale. C'è pure chi invece è stata eletta portafortuna.

Dice una ragazza: «A me lui (il fidanzato ndr.) si è convinto che porto fortuna. Quando hanno assegnato il rigore al Napoli, mi ha tirato fuori dalla doccia e ho dovuto assistere al tiro coi capelli tutti bagnati».

A Fanpage.it Veronica racconta la storia intera:

Tutto è nato da una delle prime partite di campionato. Succedeva che se per puro caso mi addormentavo o capitava che uscivo, il risultato cambiava.
L'ultima è stata all'andata con l'Ajax.
Inizialmente il Napoli perdeva, poi mi sono addormentata e il Napoli ha segnato 6 goal. Quella è stata la prova del nove.
Ed è successo che praticamente mercoledì me l'ha chiesto proprio (di assentarmi ndr.). Non ci potevo credere! Ma alla fine il Napoli ha vinto e secondo lui è stata l'ennesima prova…

Alla domanda del cronista – doverosa – «e tu come hai reagito a tutto ciò?» arriva una risposta che è un capolavoro di napoletanità: «Io? Alla fine mi sono arresa, anche perché cucina che è na bellezza e si stira le camicie da solo. Direi che posso soprassedere, no?»

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