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Ferdinando Pirozzi investito e ucciso da moto al Vomero, chiesto il processo per il motociclista

Il 69 enne fu investito in via Pansini il 5 settembre 2021. Per l’impatto fu sbalzato sotto un bus in sosta. Portato al Cardarelli non ce la fece.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il pm chiede il rinvio a giudizio per il motociclista 25enne che ha investito e ucciso Ferdinando Pirozzi, 69enne di San Vitaliano, mentre attraversava la strada nella Zona Ospedaliera di Napoli. L'incidente stradale avvenne in via Pansini, proprio di fronte alla Facoltà di Farmacia dell'Università Federico II, dove si trova lo stazionamento dei filobus. Era il 5 settembre dell'anno scorso, una giornata di fine estate col sole, e mancava un quarto d'ora alle 13. Pirozzi fu centrato in pieno da una Honda Transalp, guidata da un napoletano 25enne, con a bordo un altro giovane passeggero di 22 anni. Il pedone fu sbalzato in aria, finendo per incastrarsi sotto uno dei bus in sosta. Ci vollero i vigili del fuoco per sollevare il mezzo e liberare Pirozzi. Il 69enne fu trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso dell'Ospedale Cardarelli, ma nonostante le cure non ce la fece. Anche i due giovani occupanti della moto, seriamente feriti, furono portati in ospedale e alla fine si sono salvati.

Chiesto il processo per il motociclista

Adesso, a conclusione delle indagini preliminari del procedimento penale, il pm Stella Cataldo, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale nei confronti del giovane motociclista ritenuto responsabile dell’investimento. Il Gip Federica Girardi ha fissato per il 23 giugno 2022, alle 10,30, l’udienza preliminare. La moglie e la figlia della vittima, attraverso il consulente legale Vincenzo Carotenuto, si sono rivolte a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Vincenzo Cortellessa del Foro di Santa Maria Capua Vetere. Chiedono risposte "sul fronte penale e anche un’assunzione di responsabilità da parte del responsabile civile – affermano i legali – la compagnia di assicurazione della motocicletta, Societe Generale Insurance, che nonostante i ripetuti solleciti e le pesanti contestazioni in capo al suo assicurato, fin qui non ha non solo risarcito loro un euro ma neppure presentato una proposta formale".

Per ricostruire nel dettaglio dinamica, cause e responsabilità dell’incidente, rilevato nell’immediatezza dalla polizia municipale di Napoli, il Sostituto procuratore ha disposto anche una perizia cinematica incaricando l’ingegnere meccanico Fulvio Cepollaro, che si è avvalso anche delle immagini delle telecamere installate a bordo dell’autobus.

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