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Stefano Ansaldi morto suicida a Milano

È il ginecologo napoletano Stefano Ansaldi l’uomo ucciso a Milano

Il medico Stefano Ansaldi, nato a Benevento ma da tempo residente a Napoli dove esercitava la professione di ginecologo, è stato ucciso a Milano nel tardo pomeriggio di sabato 19 dicembre. Ucciso con una coltellata alla gola, carabinieri alla ricerca degli aggressori in tutta la città meneghina.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Stefano Ansaldi
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Il ginecologo napoletano Stefano Ansaldi è l'uomo ucciso a Milano in circostanze che all'inizio facevano pensare ad una rapina ma che ora sono tutte da chiarire. L'uomo, 65 anni si trovava nel capoluogo meneghino quando nel tardo pomeriggio di oggi è stato fatalmente accoltellato alla gola. La vicenda tuttavia è ancora poco chiara, ed i carabinieri di Milano indagano a tutto campo ed in ogni direzione.

Stefano Ansaldi, nato a Benevento nel 1955, viveva a Napoli dove lavorava come ginecologo in uno studio privato in pieno centro cittadino, in piazza Cavour, di fronte la stazione della metropolitana. Laureatosi in Medicina e chirurgia alla Seconda Università di Napoli nel 1981, era poi divenuto medico chirurgo iscritto all'albo provinciale sannita. Ansaldi era sposato e aveva due figlie Si trovava a Milano probabilmente per una visita occasionale, ed era in pieno centro, a ridosso della stazione centrale di piazza Duca d'Aosta, quando è avvenuta la vicenda.

Tantissime persone piangono il medico, appresa la notizia, sui social. Molte erano sue pazienti, donne che il professionista ha accompagnato nel percorso di nove mesi per partorire. Fra loro la cantante napoletana Nancy che pubblica anche una foto e un ricordo personale. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha espresso il suo cordoglio via social network, così come numerose altre persone, alcuni sono colleghi del ginecologo.

L'omicidio di Stefano Ansaldi

Stando a quanto ricostruito finora, Ansaldi stava passeggiando su via Macchi, nei pressi di un edificio con un'impalcatura coperta da teli di plastica, quando è avvenuta l'aggressione. Un fendente alla gola che non gli lasciato scampo: è morto poco dopo l'arrivo dei soccorsi. Il corpo è stato portato in una camera mortuaria, a disposizione degli inquirenti mentre la strada dove è avvenuto il fatto è stata parzialmente chiusa.

Inizialmente il fatto di sangue era stato collegato ad una tentata rapina perché, poco prima,  due persone avevano rubato portafoglio ed orologio ad un settantenne che si trovava poco distante, nei pressi della stazione "Caiazzo" della metropolitana di Milano. Poco distante la scena del delitto, via Macchi, all'angolo con via Scarlatti, ritrovati anche un coltello da cucina ed un orologio. Si indaga, è il caso di dirlo, in ogni direzione possibile.

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