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Droga, pistola facile e nessun rivale: la nuova “paranza dei bimbi” spadroneggia a Pianura

Nel quartiere della periferia Ovest di Napoli l’illecito sarebbe finito nelle mani di un gruppo di giovanissimi, determinati e violenti, che avrebbero sfruttato la detenzione dei vecchi boss.
A cura di Nico Falco
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Qualcuno li chiama "paranza dei bambini", lo stesso nome che fu affibbiato al clan Sibillo. Ma col gruppo che fu guidato dal baby boss Emanuele Sibillo probabilmente hanno in comune soltanto la giovanissima età dei componenti e l'utilizzo disinvolto delle armi: il micro clan che starebbe guadagnano terreno a Pianura, periferia Ovest di Napoli, non avrebbe alle spalle un clan potente come i Contini e nemmeno una strategia. Eppure, si starebbe espandendo senza troppi problemi. Il motivo? Al momento non ci sarebbe nessuno in grado di arginarlo. O, almeno, intenzionato a farlo.

La nuova "paranza dei bambini" a Pianura

Le risultanze investigative portano tutte nella stessa direzione: nel quartiere popolare gli affari illeciti sono diventati appannaggio di un unico gruppo, guidato e composto da ragazzini. Il vertice sarebbe un 21enne, cresciuto criminalmente nei Marsicano-Esposito, per il quale avrebbe fatto anni fa da factotum. Negli ultimi tempi si sarebbe smarcato dal clan e avrebbe deciso di muoversi in autonomia e oggi gestirebbe diverse piazze di spaccio del quartiere. Sotto di lui, almeno una decina di giovanissimi, la maggior parte tra i 19 e i 18 anni, ma ci sarebbero anche dei 17enni.

Potrebbe sembrare una "carriera lampo", ma questa rapida ascesa sarebbe proprio il sintomo dell'aspetto più preoccupante: la scarsa esperienza criminale e l'assenza di strategia, quindi di "rapporti diplomatici" con gli altri clan, porterebbero ad un eccessivo ricorso alla violenza.

I boss storici in manette

A favorire questa "paranza dei bambini" ci sarebbe stata anche la pioggia di manette che, negli anni scorsi, ha decimato i clan di Pianura. Attualmente i vertici dei Marsicano-Esposito e dei Carillo-Perfetto sono detenuti; sul territorio ci sarebbero diversi personaggi legati allo storico clan Lago, ma non avrebbero la potenza militare necessaria per muoversi su più fronti: nell'agosto 2023 Antonio Lago, nipote del capoclan defunto Pietro Lago "‘o Ciore", fu vittima di un tentativo di omicidio; per quella vicenda sono state sottoposte a fermo 5 persone ritenute legate ai Marfella-Cuffaro.

E avrebbero deciso di non intromettersi anche "pregiudicati di spessore" al momento liberi a Pianura: starebbero contando sul fatto che prima o poi "succederà il guaio", che il gruppo imploderà. E che, per il momento, non conviene rischiare di prendere un colpo di pistola da quelli che, nell'ambiente criminale del quartiere, vengono indicati anche con un altro nome: "pescetielli di cannuccia", letteralmente pesci che possono essere pescati facilmente, espressione napoletana che indica, in questo caso, persone dallo scarso peso criminale.

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