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Droga in un polpo e cellulari tra le melanzane: scoperta nel carcere di Avellino

Cento grammi di sostanza stupefacente nella testa di un polpo arrivato a uno dei detenuti: questa la scoperta effettuata dagli agenti della Polizia Penitenziaria nel carcere di Avellino. E ancora: cinque telefoni cellulari sono stati rinvenuti in un sottofondo ricavato nel contenitore delle melanzane sott’olio.
A cura di Valerio Papadia
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Ancora droga e cellulari destinati ai detenuti, un fenomeno purtroppo largamente diffuso nelle carceri della Campania: la scoperta, questa volta, è stata effettuate nel carcere di Avellino, e ha dell'incredibile. Gli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nella casa circondariale irpina, infatti, hanno scoperto 100 grammi di sostanza stupefacente occultata nella testa di un polpo, che un famigliare aveva inviato a un detenuto per le festività natalizie. Non solo: cinque telefoni – si tratta di quattro microcellulari e di uno smartphone – sono stati invece scoperti in un doppio fondo ricavato sotto al contenitore di melanzane sott'olio, anche queste inviate a un detenuto per le feste.

L'accaduto è stato denunciato dai sindacati della Polizia Penitenziaria. Ciro Auricchio e Giuseppe Moretti, rispettivamente segretario e presidente dell'Uspp (Unione sindacale di Polizia Penitenziaria) hanno così commentato la scoperta effettuata nel carcere di Avellino: "Ancora un tentativo di introduzione di cellulari e droga nel carcere di Avellino, sventato grazie a una brillante operazione. I due pacchi  sono stati portati in carcere da persone che erano lì per i colloqui. Durante i controlli gli agenti del ‘casellario detenuti' hanno scoperto cellulari e droga. Nonostante l'istituzione di una fattispecie di reato per l' introduzione di telefonini continuano a susseguirsi i ritrovamenti. Il nostro plauso va agli agenti in servizio ad Avellino".

Solo qualche settimana fa, nel carcere di Bellizzi Irpino, nella provincia di Avellino, una operazione degli agenti della Penitenziaria aveva scoperto ancora l'introduzione illegale di telefoni cellulari nella casa circondariale, che erano stati rinvenuti in un pacco di merendine destinato a un detenuto.

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