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Femminicidio di Martina Carbonaro

Dopo il video dell’hot dog per Martina Carbonaro è chiaro: la mamma della 14enne non va lasciata sola

Fiorenza Cossentino, la mamma di Martina Carbonaro, è finita sotto i riflettori per il suo comportamento, giudicato inopportuno. Ma il tritacarne social dimentica il punto focale: questa donna è davanti ad un dolore devastante, e ha bisogno di tutela, non di giudizi.
A cura di Nico Falco
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Frame dal video pubblicato (e poi cancellato) su Tikok
Frame dal video pubblicato (e poi cancellato) su Tikok
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Le dichiarazioni rilasciate subito dopo il ritrovamento del cadavere con quella apparente lucidità che sembrava quasi freddezza, le magliette con la fotografia della figlia già pronte in poche ore, le interviste in tv. E, per ultimo, il video del "panino dedicato a Martina", finito immediatamente sui telefonini. Una serie di tasselli che hanno costruito, sempre in quel tritacarne che poi diventano i social, una immagine di Fiorenza Cossentino che è funzionale al prosieguo delle discussioni online, non più persona ma personaggio, e che porta persino a dimenticare il punto focale della questione: ad Afragola una ragazza di 14 anni, Martina Carbonaro, è stata uccisa dall'ex, Alessio Tucci, 19 anni ancora da compiere, che non accettava la fine della loro relazione. E quella signora bionda su cui oggi si discute è la madre, che da una manciata di giorni ha saputo di avere perso per sempre una figlia e forse ancora non se ne è resa conto davvero.

Il video dell'hot dog sui social

Restiamo un momento sull'ultimo step, quello del panino. Protagonista Patrizio Chianese, che col suo carretto ambulante di hot dog si è conquistato un certo seguito sui social. Il video ha cominciato a circolare ieri: si vede Fiorenza Cossentino che spiccica giusto due parole, mentre il ragazzo mette gli ingredienti a favore di camera. In poco meno di un minuto, la donna appare assente: sguardo basso, inespressiva. Assiste ma è come se non fosse mentalmente lì. Chianese racconta che quello che sta preparando è l'hot dog che gli chiedeva sempre Martina.

Il contesto stride, e nemmeno poco. Se qualcuno ha interpretato il video come un omaggio alla ragazza (come forse voleva essere negli intenti), sono stati molti di più quelli che hanno fatto notare di quanto possa essere fuori luogo. E se la sono presi, soprattutto, con Fiorenza Cossentino. Che si è prestata al video, è evidente. Ma, ha spiegato in un comunicato il suo legale, "non era lucida".

Ieri, spiega Sergio Pisani, la donna si è fermata per mangiare un panino, il venditore l'ha riconosciuta, ha detto che conosceva la figlia "e quelle parole, in quel momento, le hanno dato un senso di consolazione". Si era resa conto di essere ripresa, ma non aveva acconsentito alla pubblicazione. E, infatti, "la famiglia, appena venuta a conoscenza del video online, e la stessa Fiorenza, non appena lo ha visto pubblicato, ne ha chiesto immediatamente la rimozione, purtroppo non avvenuta nemmeno subito". Pisani non usa mezzi termini: "Non si può trasformare la sofferenza di una madre, ancora in stato confusionale per il dolore, in un contenuto da condividere online".

Martina Carbonaro e il padre, Marcello
Martina Carbonaro e il padre, Marcello

Fiorenza Cossentino oggi va tutelata

Davvero Martina Carbonaro era stata cliente di Patrizio Chianese? È sicuramente verosimile, ed è possibile anche che il ragazzo, a modo suo, intendesse omaggiarla. Ma oggi Fiorenza Cossentino va tutelata anche contro logiche del genere. Chiunque abbia subìto un grave lutto può confermarlo: in quei momenti la testa non c'è, ci si muove meccanicamente, spesso poi non si ricorda nemmeno cosa si è fatto. A volte ci si rende conto della perdita soltanto parecchi giorni dopo. Quando la bara viene chiusa nella nicchia e arriva la consapevolezza che quella persona non c'è più.

E quella che si è abbattuto sulla famiglia Carbonaro è probabilmente tra le più gravi disgrazie che ci possano essere. Oggi questa donna dovrà rendersi conto di quello che è successo, quando il cervello lascerà cadere le barriere dell'autodifesa davanti ad un dolore troppo grande. Dovrà capire che sua figlia è stata uccisa. Che è stato fatto con una pietra. Che è stato l'ex fidanzato, quello che avevano accolto in casa. Ancora, che il suo cadavere è stato estratto tra i rifiuti in un casolare abbandonato. E, infine, che sua figlia non tornerà più a casa. Con tutte le domande che inevitabilmente si dovrà porre, compresi rimorsi e sensi di colpa quando si chiederà se avrebbe potuto fare qualcosa. E tutto questo è devastante.

Oggi l'unico modo per rispettare Martina Carbonaro non sono i giudizi social, le considerazioni sulle interviste, su quella lucidità mostrata che somiglia tanto alla freddezza a vederla dall'altro lato dello schermo. È rispettare la famiglia, rispettare Fiorenza Cossentino. Non abbandonarla ma al tempo stesso lasciarla in pace mentre affronta il suo dolore, contro cui sarà da sola. E tenerla lontano da chi la vede come un pacchetto di like sui social.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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