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Divieto di spostamento tra province in Campania: “Solo per i residenti”, esclusi i turisti

La Regione Campania chiarisce che il divieto di mobilità interprovinciale, varato con l’ordinanza numero 83, riguarda solo i residenti in Campania. “Non si applica ai cittadini abitualmente residenti o domiciliati in altre regioni, né al transito necessario allo spostamento dei cittadini campani verso altre regioni italiane o straniere”, spiega Palazzo Santa Lucia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il divieto di spostamento tra province della Campania vale solo per i residenti in regione, e non per chi arriva dal resto d'Italia. Di fatto, esclusi i turisti o comunque chi si trovi a passare in Regione anche solo per andare altrove. L'ordinanza numero 83 della Regione Campania, dunque, si applica esclusivamente ai "cittadini che hanno residenza, domicilio o dimora abituale nel territorio campano". Lo ha chiarito lo stesso Palazzo Santa Lucia, con una apposita nota di chiarimento riguardo l'ordinanza stessa.

Si tratta della numero 83, che disciplina il divieto di mobilità interprovinciale. "Una misura finalizzata ad impedire la diffusione del virus da aree a maggiore intensità di contagio ad aree della regione nelle quali ad oggi la situazione è di minore gravità", spiega la Regione Campania, specificando che "non si applica ai cittadini abitualmente residenti o domiciliati in altre regioni, né al transito necessario allo spostamento dei cittadini campani verso altre regioni italiane o straniere". Inoltre la nota diffusa da Palazzo Santa Lucia spiega che tra le attività di formazione, citati tra quelle che legittimano gli spostamenti, sono incluse anche "l'attività formativa, di training, nonché gli allenamenti connessi ad impegni correlati a competizioni consentite dalle disposizioni vigenti", aggiungendo che "ogni specifico motivo dello spostamento dovrà essere autocertificato sotto responsabilità personale dell'interessato o, in caso di minori, dell'accompagnatore maggiorenne".

Un chiarimento simile era stato diffuso nel primo pomeriggio riguardo l'ordinanza che prevede il coprifuoco dalle 23, spiegando che non basterà la sola autocertificazione che attesti i validi motivi (lavoro, stato di necessità o salute), ma che bisognerà anche esibire, in caso di controlli, anche la documentazione che provi quanto viene dichiarato: come ad esempio una ricevuta di pagamento, il biglietto di ingresso o titoli simili.

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