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De Luca dice che il piano Bagnoli del governo è una truffa mediatica: “Soldi presi dai fondi della Campania”

De Luca fa fuoco e fiamme sui soldi del governo per Bagnoli: “È una truffa mediatica. Chi paga un miliardo e 300 milioni? I fondi della Regione Campania”
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Mentre sulla nuova bonifica propedeutica al piano per la rigenerazione urbana di Bagnoli sta per nascere una cabina di regia istituzionale, Vincenzo De Luca fa fuoco e fiamme : «È una truffa mediatica. Chi paga un miliardo e 300 milioni? La Regione, non il governo». Secondo il presidente della Giunta regionale della Campania i 1.300 milioni di euro stanziati da Palazzo Chigi: «vengono caricati sulla dotazione della Regione decisa il 3 agosto di un anno fa nel riparto del Fondo sviluppo e coesione».

Durante il suo consueto monologo del venerdì, De Luca spiega:

Una settimana fa dissi che era una bella notizia il fatto che il Governo aveva annunciato un miliardo e 300 milioni per Bagnoli. Mi chiesi, chi pagasse questa cifra. Ecco abbiamo scoperto che paga la Regione. Presto annunceremo una iniziativa specifica sulla truffa Bagnoli.

Ci hanno spiegato che paga la Regione Campania, avete capito come sono raffinati? Il governo stanzia? Non stanzia neanche un euro. Bagnoli è un Sito d'Interesse Nazionale, il commissario è nominato dal governo, toccherebbe quindi al governo finanziare gli interventi. Invece il governo vuole prendere le risorse dal Fondo Sviluppo e Coesione della Regione Campania (senza nemmeno chiederlo).

In questo modo si tolgono risorse per gli altri investimenti che vogliamo fare su Napoli, da Napoli Est agli Incurabili, allo Stadio Collana. Siamo di fronte ad un atto di totale irresponsabilità politica.

Come raccontato da Fanpage.it nell'ex quartiere della siderurgia  il Borgo Coroglio resterà in piedi con la destinazione d'uso tipo residenziale e sarà riqualificato. Gli edifici della cosiddetta area "extra borgo", ossia del tratto del litorale che va dal Borgo al Lido Pola, ossia fino al ponte di Nisida, saranno invece abbattuti e sostituiti da altri immobili destinati a beni e servizi, come hotel, bar e ristoranti, ma anche palestre e altre attività.

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