Dalla Tunisia col barcone per curare il figlio malato di cuore: bimbo di 8 mesi operato al Monaldi
Le traversate dei migranti in cerca di una vita migliore vengono spesso indicate come "viaggi della speranza". È una storia di speranza, la speranza di assicurare al proprio figlio, nato da poco, delle cure adeguate per la sua delicata patologia, quella che arriva da Napoli e che racconta di una famiglia che, dalla Tunisia, è arrivata a Lampedusa con un barcone per curare il proprio figlio, un bimbo di appena 8 mesi. Il piccolo, affetto da Tetralogia di Fallot, una malformazione cardiaca, è stato dapprima ricoverato all'ospedale di Crotone, dove la famiglia è stato ospitata nel centro di prima accoglienza della città calabrese; è stato poi trasferito nel reperto di Cardochirurgia Pediatrica dell'ospedale Monaldi, dove è stato operato dall'equipe del dottor Guido Oppido. L'intervento è riuscito e il piccolo ora sta bene.
Una storia di speranza e coraggio che assume ancora più significato se si considera la giovanissima età dei suoi protagonisti: la madre del piccolo ha solo 18 anni, mentre il padre 19. La ragazza, scappata dalla Costa D'Avorio dopo la morte del padre e per sfuggire ad un matrimonio combinato, è arrivato in Tunisia dove ha conosciuto il padre del bimbo: dopo il parto e la scoperta dalla malformazione cardiaca, i due innamorati hanno deciso di rischiare la traversata per garantire al loro bambino un futuro.
"Il piccolo, affetto da Tetralogia di Fallot, nota anche come morbo blu per la cianosi che sviluppano le persone che ne sono affette, presentava, al momento del ricovero, un ampio difetto intraventricolare e un restringimento dell’uscita del ventricolo destro, della valvola cardiaca e del tronco e dell’arteria polmonare e, pertanto, è stato sottoposto a un intervento chirurgico che ha previsto la chiusura del foro tra i due ventricoli e l’allargamento dell’uscita del ventricolo destro e della valvola e del tronco polmonare in modo tale di consentire al sangue di ossigenarsi adeguatamente” spiega Guido Oppido, direttore della UOC di Cardiochirurgia pediatrica del Monaldi. “In un momento così complicato abbiamo bisogno di notizie del genere”, ha invece dichiarato Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, di cui fa parte l'ospedale Monaldi.