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Crollo Poggioreale, un super-esperto del Comune studierà come riaprire una parte del cimitero

Il Comune di Napoli nomina un super-tecnico per studiare la possibilità di riaprire almeno una parte del cimitero al pubblico.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Cimitero Monumentale di Poggioreale è ancora chiuso a più di un mese dal crollo delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi, avvenuto nella tarda serata del 5 gennaio scorso, dopo un allagamento nei cantieri della metropolitana Linea 1 in costruzione. Il Comune di Napoli, adesso, nomina un super-esperto per studiare la possibilità di riaprire almeno una parte del cimitero al pubblico. Cosa che consentirebbe di riattivare almeno una parte delle operazioni cimiteriali e la visita delle famiglie ai propri defunti, nelle zone non coinvolte dal cedimento. Un'operazione, ad ogni modo, non semplice, visto che proseguono le indagini della Procura di Napoli sulla stabilità delle palazzine e delle cappelle del cimitero, dove si trovano le nicchie, per scongiurare il rischio di nuovi crolli.

Sabato scorso, 5 febbraio, ad un mese dal crollo, si è tenuta la messa celebrata dal vescovo ausiliare di Napoli, don Gaetano Castello, in suffragio dei defunti che erano nelle nicchie, dei quali si cercano ancora i resti. Alla cerimonia ha partecipato anche l'assessore ai Cimiteri, Vincenzo Santagada. Martedì scorso, il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta del Comune di riaprire parzialmente la parte alta del cimitero. Tra le ipotesi c'è quella di conservare provvisoriamente i resti dei defunti, una volta che sia arrivata l'autorizzazione della magistratura, presso il Vecchio Deposito. Nonché di allestire un Mausoleo per custodire i resti mortali dei defunti che eventualmente non dovessero essere identificati e per i quali non ci dovessero essere richieste da parte dei familiari.

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