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Crollo cimitero di Napoli, lavori fermi: bisogna costruire una gru di 40 metri e mancano i materiali

Il Comune contro Metropolitana di Napoli, l’assessore Santagada scrive all’azienda: “Dopo 9 mesi ancora tutto fermo”. Venerdì 30 settembre nuovi crolli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Sono trascorsi 9 mesi dal crollo al cimitero di Poggioreale e il recupero della salme è ancora fermo. Non mi sfuggono le difficoltà tecniche, ma sono molto preoccupato per il differimento sine die dell’inizio delle attività di recupero”. Non usa mezzi termini l’assessore ai Cimiteri di Napoli, Vincenzo Santagada, che ieri, lunedì 3 ottobre 2022, ha inviato una lettera a Metropolitana di Napoli S.p.A., la società che sta realizzando le stazioni della Linea 1, chiedendo spiegazioni sui ritardi nei lavori, soprattutto alla luce del nuovo crollo che si è verificato al cimitero lo scorso venerdì, 30 settembre. Nella lettera il Comune chiede a Metropolitana i motivi del ritardi e sollecita l'azienda a installare subito la gru per i lavori e, con l'ok dei vigili del fuoco, "apporre un telo sulle macerie in modo da isolare il tutto da eventuali nuovi distacchi ed agevolare le successive operazioni di recupero".

Al cimitero sarà costruita una gru di 40 metri

Ma cosa sta succedendo al cimitero di Poggioreale. Il crollo è avvenuto il 5 gennaio di quest’anno ed ha coinvolto le cappelle di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi. Il piano messo a punto dal Comune prevedeva di mettere subito un telo bianco sui resti mortali, fuoriusciti dalle nicchie ed esposti alle intemperie, ed avviare i lavori per il recupero. Le ossa dovrebbero essere custodite temporaneamente nell’ex ossario e poi andare in un mausoleo provvisorio. Ma è tutto fermo. L’ultimo atto del Comune risale all’11 agosto scorso, quando i tecnici del Municipio, secondo quanto ricostruito da Santagada nella lettera, hanno inviato la relazione a Metropolitana di Napoli con il via libera. Poi tutto si è bloccato.

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La lettera a Metropolitana Napoli Spa

Quale è il prossimo passo? Costruire una gru di 40 metri d’altezza all’interno del cimitero. Un’operazione non semplice, che deve fare i conti anche con la congiuntura economica della crisi, con i costi dell’energia e i prezzi dei materiali aumentati. Da qui, la lettera dell’assessore Santagada, inviata a Metropolitana di Napoli S.p.A. e alla Direzione Lavori, per chiedere spiegazioni.

Ecco cosa scrive Santagada:

Sono trascorsi, ormai, quasi nove mesi dai rovinosi e drammatici crolli che hanno coinvolto due edifici per sepolture collettive nel Cimitero Monumentale, oltre che non pochi manufatti funerari gentilizi. La vicenda, come noto, ha destato una vasta risonanza mediatica ma, soprattutto, ha colpito la sensibilità di coloro che nell’area coinvolta dai predetti crolli avevano i propri defunti – e la comunità cittadina tutta – poiché impossibilitati ad esercitare la propria legittima pietas e, soprattutto, del tutto ignari, ad oggi, delle tempistiche di recupero delle salme e dei resti mortali.

L'assessore comunale non nasconde la preoccupazione:

Non mi sfuggono le indubbie ed oggettive difficoltà tecniche di tale recupero – scrive – ma, al contempo, sono molto preoccupato ed inquieto per il differimento sine die dell’inizio delle attività, per l’appunto, di recupero". E richiama la "stipula di una convenzione tra il Comune di Napoli ed il Corpo dei Vigili del Fuoco ha consentito di superare la prima impasse, rappresentata dall’impossibilità di procedere se non a mezzo di personale altamente specializzato.

Il tabellone con le foto dei defunti, omaggio dei parenti
Il tabellone con le foto dei defunti, omaggio dei parenti

Il secondo problema è stato trovare una sistemazione ai resti mortali, che andranno nell'ex ossario:

Successivamente – prosegue – si è sottoposta a disamina la localizzazione di un ambiente, nel medesimo cimitero Monumentale, ove i resti mortali potessero trovare collocazione (poi individuato nell’ex ossario), nelle more della realizzazione della struttura temporanea antistante alla chiesa Madre. Anche questo passo è stato compiuto, e non starò a soffermarmi oltre sulle opzioni esaminate e concretamente percorribili. Inoltre, in data 11 agosto 2022 (PG/610555), i dirigenti comunali hanno trasmesso apposita comunicazione ex art. 27 del D.Lgs. 42/2004 avente ad oggetto “Dissesti del cimitero monumentale di Poggioreale. Attività di estrema urgenza per il recupero delle salme da due cappelle collettive in crollo.”, apparentemente l’ultimo tassello per dare concreto inizio alle attività.

Ma ad oggi è ancora tutto fermo, secondo il Comune:

Purtroppo – commenta l'assessore – a distanza di quasi 2 mesi dalla citata comunicazione formulata alla Soprintendenza, manca l’attivazione del Protocollo stipulato con i Vigili del Fuoco, davvero non più differibile. Eppure tutto è ancora incerto. Tale incertezza inoltre stride con le notizie di queste ore di ulteriori crolli che si stanno verificando ai manufatti già interessati dai crolli del 4/5 gennaio 2022.

Materiali e problemi logistici rallentano i lavori

L'assessore si concentra poi sulle problematiche che, a suo giudizio, starebbero rallentando i lavori:

L’ultimo ostacolo da superare è costituito dall’installazione delle gru, una anche all’interno del cimitero, senza le quali non si può procedere. Immagino anche che, a parte la delicatezza dell’operazione (sono gru imponenti, che sovrastano il suolo di oltre quaranta metri), non poche criticità abbiano sinora rallentato il completamento dell’installazione, quali, ad esempio, il non agevole approvvigionamento dei materiali necessari.

Quindi, Santagada ribadisce la volontà dell’Amministrazione e del Sindaco "affinché si giunga in tempi rapidissimi a quell’inizio delle attività" e chiede chiarimenti sui tempi, anche per poter consentire al Comune di predisporre gli atti successivi al recupero, come la deposizione dei resti mortali nelle aree individuate da parte della ditta appaltatrice, una volta che siano stati affidati ai vigili del fuoco.

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