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Vesuviana e Cumana, tornano i controllori. De Gregorio: “In quasi due anni Eav ha perso 25 milioni di euro”

Intervista al presidente dell’azienda trasporti regionale Eav, Umberto de Gregorio: “Finalmente, dopo quasi due anni, si può riprendere a controllare se gli utenti hanno o no il biglietto”. Vietate le mascherine di stoffa a bordo: “Ma non sappiamo se i nostri addetti potranno controllare anche questo”.
Intervista a Umberto de Gregorio
Presidente di Eav, Ente autonomo Volturno
A cura di Federica Grieco
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A quasi due anni dall'inizio dell'incubo Covid in Campania tornano i controllori sui treni locali dell'Eav, l'azienda regionale di trasporto che gestisce tra le altre cose Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea. Oltre agli ordinari controlli sui biglietti, sospesi fino ad oggi per evitare contatti diretti, ci si dovrà accertare dell'utilizzo della mascherina, obbligatoria sul trasporto non a lunga percorrenza a differenza del green pass. A destare preoccupazione sono però le linee guida per il trasporto pubblico locale che consentono l'utilizzo delle sole chirurgiche e FFP2, mentre sono vietate quelle di stoffa.

Abbiamo chiesto a Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav, Ente autonomo Volturno, come si sta preparando l'azienda ad affrontare il ritorno in massa degli utenti con la riapertura delle scuole e il ritorno in ufficio.

Nelle nuove linee guida sul trasporto pubblico locale sono state vietate le mascherine di stoffa sui mezzi pubblici. È preoccupato per i controlli, soprattutto in vista del ritorno a scuola e a lavoro?

C’è preoccupazione sicuramente, anche perché sino ad oggi le mascherine artigianali – quelle di stoffa o quelle che vengono reclamizzate alle aziende – sono state molto utilizzate e quindi questo cambio improvviso creerà qualche problema. Poi resta il tema dei controlli che già funziona in questo modo da tempo e cioè che quando il capotreno o l’autista di un pullman vede un passeggero senza mascherina lo richiama e gli dice “Guarda, o metti la mascherina o scendi”, ma se non vuole scendere, quello che possiamo fare è fermare il treno o il pullman e chiamare le forze dell’ordine. Questo rimane perché non è che abbiamo altri poteri. E quindi è chiaro che il controllo è molto relativo, perché poi necessita dell’intervento delle forze dell’ordine, che, bene che vada, stanno a 20-30 minuti, questo significa che la corsa si ferma, si verificano ritardi, soppressioni, eccetera. È un problema.

Ripartono i controlli dopo il blocco a causa della pandemia. Ci saranno delle novità per evitare gli evasori? Ci può quantificare il fenomeno?

La novità è che finalmente, dopo quasi due anni, si può riprendere a controllare se i passeggeri hanno il biglietto, perché noi siamo stati, per questo lungo periodo della pandemia, impediti a svolgere questo tipo di controllo e questo, in un territorio ad alta vocazione di evasione, ha determinato una serie di problemi. Noi abbiamo avuto da un lato il crollo dei passeggeri a causa del Covid e dall’altro lato poi il crollo dei ricavi da traffico, effetto sia del crollo dei passeggeri sia dell’incremento dell’evasione, che nessuno è in grado di stimare, perché non si potevano fare i controlli. Quello che possiamo dire con certezza è che noi abbiamo avuto nel 2020, rispetto al 2019, 25 milioni in meno di ricavi da traffico.

Quanti sono ancora gli addetti ai trasporti Eav non vaccinati? Quali misure crede debbano essere adottate?

Credo che bisognerebbe prevedere l’obbligatorietà del vaccino per gli addetti al trasporto pubblico locale. Quindi io sono a favore dell’obbligo di avere il vaccino per chi svolge un esercizio pubblico come il trasporto. D'altronde è ben strano che sulla Frecciarossa il controllore deve verificare che il passeggero abbia il green pass, ma il controllore può non averlo. Questa è una evidente contraddizione. C’è la privacy, quindi non siamo in condizioni di andare a chiedere “Tu sei vaccinato?”, però sappiamo da statistiche interne che anche da noi c’è uno zoccolo duro di circa il 7% di non vaccinati.

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