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Covid, al pronto soccorso del Cotugno di Napoli fila di ambulanze e malati nelle auto

Lunga fila di ambulanze a Napoli, fuori al pronto soccorso dell’ospedale Cotugno. Medici e infermieri assistono i pazienti anche a bordo delle vetture.
A cura di Gaia Martignetti
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Da diverse ore 8 ambulanze sono in fila davanti al pronto soccorso dell'ospedale Cotugno a Napoli. Una parte sono ambulanze private altre sono della rete del 118. I pazienti vengono tutti assistiti all'esterno, a bordo delle vetture anche con bombole di ossigeno. Uno degli operatori delle ambulanze private in attesa si gira verso i giornalisti raccontando di essere stanco, provato, perché non riesce ad aiutare i pazienti come vorrebbe. Un altro spiega che medici e infermieri del Cotugno li stanno aiutando, ma le condizioni all'interno dell'ospedale sono delicate.

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All'esterno del Cotugno, il presidente dell'ordine dei medici di Napoli Bruno Zuccarelli spiega a Fanpage.it: «Siamo molto preoccupati. Tutti i medici e gli operatori sanitari sono sottoposti da due anni a sacrifici e un carico di lavoro enorme. E non vogliono mollare ma devono essere aiutati in questa situazione. Per essere aiutati ci vuole una vaccinazione obbligatoria per tutti. Rispetto all'anno scorso il vaccino ha salvato tantissime vite. Penso che gli ospedali siano stressati tutti come tutti i medici del 118, medicina generale e territoriale, più di questo penso non si possa fare. Il Servizio Sanitario Nazionale rischia di andare al collasso se si continua su questi ritmi. Non siamo ancora in "codice rosso" però dobbiamo essere molto attenti oggi, per non arrivare al collasso tra 15, 20 giorni».

Maurizio Di Mauro, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli, di cui fa parte anche il Cotugno racconta a Fanpage.it: «Sono orgoglioso del mio personale. Lavorano senza sosta, assistendo tutti, anche all'esterno. Chi arriva a bordo delle ambulanze viene preso immediatamente in carico, in attesa di poter essere assistito all'interno. Il Cotugno è ormai tutto dedicato al Covid e riconvertiamo posti grazie anche al turnover. In questo momento vengono persone con ambulanze e mezzi propri e la fila è fisiologica. Il 70% delle persone che si rivolgono a noi sono pazienti non vaccinati. Qualcuno con seconda dose, senza booster».

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