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Cos’è l’isola artificiale a Dubai comprata dal narcotrafficante napoletano Imperiale

Il narcos ha ceduto all’Italia la proprietà, nel 2011 valeva circa 13 milioni di euro: sarebbe diventata sede di ville di lusso.
A cura di Nico Falco
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L'isola che il narcos Raffaele Imperiale ha deciso di consegnare alle autorità italiane si chiama Taiwan, fa parte di "The World", l'arcipelago artificiale di Dubai che, secondo i progetti, dovrà ospitare residenze di lusso e attività commerciali ispirate a tutti i Paesi del Mondo. Dalle immagini disponibili su Google Earth, datate 2023, si evince che i lavori non sono ancora cominciati, al momento appare soltanto come una distesa di sabbia.

L'isola Taiwan nell'arcipelago di Dubai

L'isola, riporta un articolo di "Emirates 24/7" del 2013, sarebbe stata acquistata nel 2011 dalla società immobiliare AA Properties per 55 milioni di dirham degli Emirati Arabi Uniti, pari a circa 13,5 milioni di euro (poco più di 17 milioni di euro con la rivalutazione ad oggi). Nel 2010 era stato reso noto il progetto iniziale per l'isola Tawan, di 20mila metri quadrati: prevedeva la costruzione di 12 ville di lusso e 3 abitazioni per un prezzo compreso tra gli 8 e i 9.5 milioni di dollari.

Imperiale ha avviato la sua collaborazione con la giustizia il 15 ottobre 2022, dopo aver già rilasciato delle dichiarazioni il 7 ottobre. Per il pm antimafia Maurizio De Marco si tratta di una scelta con l'obiettivo di "ottenere i benefici previsti dalla legge", dato che "si trova per la prima volta in carcere". Per il magistrato "la profondità delle sue dichiarazioni è in corso di esplorazione", mentre non ci sono dubbi sulla genuinità.

Raffaele Imperiale
Raffaele Imperiale

Cosa c'è nel tesoro del narcos Imperiale

Oggi, tramite i suoi legali, il 49enne ha deciso di consegnare l'isola artificiale alle autorità italiane, così come fece per i due quadri di Van Gogh che fece ritrovare in una abitazione di Castellammare di Stabia (Napoli). Il pm De Marco, nel corso della requisitoria del processo che vede imputato il 49enne con un'altra ventina di persone, ha ricordato davanti al gup Maria Luisa Miranda i sequestri riconducibili all'organizzazione di Imperiale, come il tesoretto di 1.8 milioni di euro in bitcoin, annesso lo scorso 16 novembre al Fondo Unico Giustizia (FUG). Nello scorso marzo era stato rinvenuto un arsenale di armi a Giugliano, con fucili mitragliatori e pettorine delle forze dell'ordine, anche quello riconducibile a "Lello Ferrarelle".

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