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Confermati gli ergastoli ai 5 Barbudos per la Strage delle Fontanelle

La Corte di Appello ha confermato le condanne inflitte in primo grado agli affiliati ai Genidoni per il raid del 2016 nel rione Sanità contro i Vastarella.
A cura di Nico Falco
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Ergastolo confermato per Antonio Genidoni, la moglie Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina, Emanuele Salvatore Esposito e Alessandro Daniello. Si chiude così, con la sentenza di secondo grado, l'iter processuale sulla "Strage delle Fontanelle", il raid dei "Barbudos" contro il gruppo rivale dei Vastarella, consumato tra le strade del rione Sanità il 22 aprile 2016.

La sentenza, che conferma le pene di primo grado inflitte il 4 giugno 2020, è stata emessa oggi, 20 gennaio, dalla Corte di Appello di Napoli (seconda sezione, presidente Alfonso Barbarano, giudice a latere Davide Di Stasio) dopo tre ore e mezzo di camera di consiglio.

Genidoni, ritenuto a capo del gruppo soprannominato dei "Barbudos" per la lunga barba stile Isis degli affiliati, è il figlio del boss Pierino Esposito, ucciso il 14 novembre 2015; per quell'agguato, avvenuto in pieno pomeriggio e davanti alla Basilica della Sanità, sono stati condannati boss e sicari del clan Lo Russo.

La Strage delle Fontanelle nel rione Sanità

Quel 22 aprile 2016 un gruppo di fuoco cominciò a sparare nel circolo Maria Santissima dell'Arco, al civico 193 di via Fontanelle, frequentato da diversi affiliati al gruppo Vastarella. Furono ammazzati Giuseppe Vastarello e il cognato Salvatore Vigna, mentre rimasero feriti Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alfredo Ciotola, anche loro, come le due vittime, parenti del capoclan Patrizio Vastarella.

L'agguato, ritengono gli inquirenti, si inquadra nella faida che in quegli anni stava sconquassando lo storico rione del centro di Napoli e nella quale erano stati già uccisi Pierino Esposito e suo figlio Ciro di 21 anni.

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