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Concorso al Comune di Napoli 2022 per 1000 assunzioni

Concorso al Comune di Napoli, Ordine dei giornalisti e sindacato pronti a fare ricorso

Sugc e Ordine della Campania pronti a impugnare il bando. Interrogazione del consigliere comunale Nino Simeone al sindaco: “Si faccia chiarezza”
A cura di Pierluigi Frattasi
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L'Ordine dei giornalisti della Campania e il sindacato Sugc pronti ad impugnare il concorso del Comune di Napoli per 1394 assunzioni. “Su oltre mille nuove assunzioni – scrive il Sugc – neanche una è prevista per l’ufficio stampa”. Mentre il presidente dell'Ordine, Ottavio Lucarelli, annuncia: “Il nostro ufficio legale è già al lavoro e impugneremo il bando in diverse parti”. Mentre il consigliere comunale Nino Simeone ha presentato una interrogazione urgente al sindaco e al direttore generale del Comune per chiedere chiarimenti.

Competenza da ufficio stampa, ma non servono giornalisti

Qual è il motivo della protesta? Il bando non prevede l'iscrizione all'albo dei giornalisti per nessuno dei 16 profili di addetti alla informazione e comunicazione. Il Comune ha spiegato che “il requisito della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti, ai sensi dell’art. 9 della L.150/2000, è requisito necessaria solo per il personale che costituisce l’ufficio stampa, che non rientra tra le figure professionali contemplate nei concorsi banditi”.

D'altra parte, tra le competenze che vengono richieste nel bando di concorso per sostenere le prove, nel caso dell'Istruttore Direttivo Comunicazione e Informazione, ci sono materie che sembrano tipiche di un ufficio stampa, come “teorie, tecniche e strumenti dell’ufficio stampa e del linguaggio giornalistico”, “gestione mediatica di eventi di rilevanza locale e nazionale”, “organizzazione e gestione di eventi stampa”, “elementi di diritto penale, con particolare riferimento ai reati a mezzo stampa e ai reati contro la Pubblica Amministrazione”.

Il punteggio bonus per titoli solo per il dirigente

Dopo le proteste sollevate inizialmente dall'Ordine, il Comune ha spiegato con una nota che “tutte le figure professionali messe a bando non rientrano tra quelle per cui è richiesta la obbligatoria iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti così come previsto dalla L 150/2000”. Sottolineando che “nei bandi richiamati la qualifica della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti è titolo che attribuisce al candidato un punteggio aggiuntivo”. Il punteggio aggiuntivo per titoli, in questo caso, si riferisce al solo bando per dirigenti (per il quale si prevede di assumere una figura per l'area comunicazione). Gli altri due bandi per 15 posti di categoria C (Istruttore Comunicazione e Informazione) e D (Istruttore Direttivo Comunicazione e Informazione), a differenza di quello per dirigente, non prevedono valutazione per titoli e quindi non assegnano alcun punteggio aggiuntivo per l'iscrizione all'albo.

Le contestazioni di Ordine e Sindacato Giornalisti della Campania

Il Sugc, il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, ha evidenziato in una nota che

“su oltre mille nuove assunzioni al Comune di Napoli neanche una è prevista per l’ufficio stampa. Una scelta incomprensibile visto che da anni per questi ruoli, insieme al personale strutturato, vengono utilizzati giornalisti con contratti da precari, di staff o comunque non adeguati alla funzione. Non vorremmo che l’assunzione di giornalisti sia, invece, malcelata dietro quella dei comunicatori. In tal caso ci sarebbe una violazione di quanto previsto dalla legge 150. Il Sugc ha affidato al proprio ufficio legale la valutazione del bando ed è pronto ad impugnarlo”.

Per l'Ordine dei Giornalisti della Campania,

il bando “va immediatamente bloccato e riscritto inserendo i requisiti previsti dalla legge 150 del 2000. Lo chiede l’Ordine dei giornalisti della Campania dopo la pubblicazione del bando per sedici posti, dal dirigente fino agli istruttori di comunicazione-informazione. Il bando, pubblicato su Gazzetta ufficiale e sito istituzionale del Comune, non prevede in alcun caso l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti e l’Ordine della Campania ne chiede pertanto l’immediata sospensione con l’inserimento dell’iscrizione all’Albo tra i requisiti per l’ammissione. E non solo. Sorprende che tra i requisiti per il ruolo di dirigente siano previste lauree come la Disciplina di arti, musica, spettacolo ma non la laurea in Giurisprudenza. Il Comune di Napoli vuole, come dirigente dell’area Comunicazione, una persona esperta di arte che ignori le fondamenta del Diritto?”.

Interrogazione di Nino Simeone al sindaco

Il tema è arrivato anche sul tavolo del sindaco di Napoli, tramite un'interrogazione del consigliere comunale Nino Simeone:

“Nonostante le materie d’esame siano proprie della professione dell’Ufficio Stampa – scrive – non è previsto essere iscritti all’Ordine dei Giornalisti, né da pubblicisti né da professionisti. L'Ordine dei giornalisti, è il soggetto collettivo che rappresenta la categoria professionale, gestisce l'Albo dei giornalisti, l'iscrizione al quale è obbligatoria per l'esercizio della professione, e ha funzioni di vigilanza e di tutela sull'operato degli iscritti ed è tenuto per legge a garantire la formazione e l’idoneità di chi accede alla professione, nonché la tutela e il rispetto della deontologia professionale".

Il consigliere aggiunge poi:

"Questa Amministrazione, ha già di fatto riconosciuto l'importanza del ruolo che hanno gli ordini professionali con la presenza in Giunta di importanti rappresentanti degli stessi. Mi auguro che la verifica di questa mancanza di requisito, nella modulazione del bando, possa essere un'opportunità per verificare eventuali altre anomalie, recuperando nei tempi e nei modi opportuni le tante osservazioni ricevute da altre categorie come quella dei disabili e dalla Cisl Funzione pubblica”.

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