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“Colonna di fumo nero a Napoli Est”, raffica di chiamate ai pompieri: ma non era un incendio

Colonna di fumo nero visibile per km nella zona del Porto di Napoli. Allertati vigili del fuoco e Capitaneria di Porto: ma non si è trattato di un incendio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Colonna di fumo nero questa mattina a Napoli Est, nella zona del Porto, visibile anche dall'autostrada e da diversi chilometri di distanza. Tante le telefonate di cittadini preoccupati alla sala operativa del 115 dei vigili del fuoco. Ma ad un'analisi accurata, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate, non c'era alcun incendio. Cosa è successo allora? Si è trattato semplicemente, a quanto si apprende, dei prodotti della combustione di una nave da crociera. Sulla vicenda è stata allertata anche la Capitaneria di Porto, perché le chiamate ai pompieri sono state tante, anche perché i cittadini della Terra dei Fuochi e della zona orientale sono esausti dopo tanto patire e anche molto vigili sui possibili roghi, in particolare quelli di rifiuti che avvengono specialmente d'estate. Ma, come detto, non si è trattato di nulla di tutto questo.

Uno dei post pubblicati sui social per il presunto "incendio"
Uno dei post pubblicati sui social per il presunto "incendio"

L'Autorità Portuale: "Non ci sono problemi di inquinamento al Porto"

L'Autorità Portuale di Napoli, del resto, ha già rassicurato i napoletani: nessun problema di inquinamento al Porto di Napoli. Mentre è in itinere il progetto di elettrificazione delle banchine che potrà consentire alle grandi navi, come quelle da crociera, di poter ormeggiare al porto senza dover tenere i motori accesi alimentandoli con il combustibile fossile. In una nota del 13 giugno scorso, l’Adsp Tirreno Centrale ha precisato che "le valutazioni dell’Adsp Tirreno Centrale si basano sui rilievi giornalieri effettuati dall’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e, anche gli ultimi dati consegnati nelle ultime 24 ore, confermano che lo stato di salute dell’aria del porto di Napoli non è a rischio ed è in linea con quello della città e di tutte le grandi città portuali”. E, ancora, "dobbiamo arrivare al più presto a navi ormeggiate con i motori spenti. Per questo l’Adsp porterà avanti con forza il progetto del cold ironing il cui cantiere è partito e a breve si passerà al cablaggio dei cavi. Non basterà. Lo sforzo successivo dovrà mirare ad una produzione propria di energia pulita. Su questo, come sempre, siamo impegnati in perfetta sintonia con le amministrazioni locali”.

Secondo i dati aggiornati al 13 giugno scorso, quindi, pochi giorni fa, le conclusione dell'Arpac sono le seguenti:

  • Per quanto riguarda il black carbon, i valori misurati sono in linea con quelli che ci si deve aspettare in aree dove l’inquinamento è prevalentemente dominato dal traffico veicolare. Riferimento: Linee guida dell’OMS.
  • In merito al biossido di azoto (NO2) i valori orari presentano picchi elevati, con 7 superamenti del limite orario registrato fra febbraio e maggio del 2024 presso il laboratorio mobile installato alla Radice Molo 21, ma la media annuale (2024) misurata dal laboratorio mobile installato permanentemente al molo Angioino ha comunque registrato un valore medio annuo inferiore al limite di legge (36,6 μg/m3 a fronte di un limite di 40 μg/m3). Valori della media annua più elevati si registrano da anni nelle stazioni cittadine del Museo Archeologico Nazionale e della Stazione Centrale e l’NO2 misurato al porto risente sia delle sorgenti cittadine (traffico veicolare, riscaldamenti in inverno) che di un contributo proveniente dal Porto stesso.
  • In merito alle polveri ultrafini (PM1.0) non esistono limiti fissati dalla normativa a tutela della salute umana, e la criticità di gran lunga più significativa riscontrata al Porto di Napoli è associata ai botti di Capodanno. I valori registrati al Porto sono in linea con quelli riscontrati presso altre stazioni della Campania. Sono necessari ulteriori approfondimenti per valutare un eventuale specifico contributo del Porto.
Un altro post di un cittadino preoccupato
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