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Ciro Palmieri ucciso a Giffoni, sarà fatto anche l’esame del DNA: corpo irriconoscibile

Dall’autopsia è risultato un corpo in avanzato stato di decomposizione e non è stato possibile fare il riconoscimento. L’esame del DNA affidato al RIS di Roma.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sarà sottoposto anche all'esame del DNA il corpo di Ciro Palmieri, il panettiere di 43 anni ucciso e fatto a pezzi, a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Test che sarà effettuato dal RIS di Roma. Oggi è stato eseguito, invece, l'esame autoptico presso l'obitorio dell'ospedale di Battipaglia, da parte dei medici legali Gabriele Casaburi, incaricato dalla Procura della Repubblica di Salerno, Giovanni Zotti, per la parte offesa, e Luigi Mastrangelo per i tre indagati. Dall'autopsia sarebbe emersa chiaramente la lesione all'altezza della tibia destra, amputata dopo l'omicidio. Ma il corpo si sarebbe trovato in avanzatissimo stato di decomposizione e, quindi, non riconoscibile. Conclusa l'autopsia, quale esame irripetibile, quindi, non è stato possibile dissequestrare il corpo, per consentire ai familiari di Palmieri di poter celebrare il funerale. Bisognerà prima effettuare ulteriori accertamenti scientifici per il riconoscimento della salma.

Ucciso a coltellate e fatto a pezzi, indagati moglie e due figli

Ciro Palmieri sarebbe stato ucciso con 40 coltellate la sera del 29 luglio scorso. Per l'omicidio sono indagati dalla Procura di Salerno, la moglie Monica Milite, il figlio 18enne Massimiliano e il fratello di 15 anni. I tre sarebbero stati ripresi dalle telecamere installate all'interno dell'appartamento, mentre pugnalavano a morte il panettiere, davanti agli occhi attoniti del figlio 11enne. Quel pomeriggio del 29 luglio, per uccidere Ciro Palmieri, hanno ricostruito gli investigatori, sarebbero stati usati 5 coltelli. Nel video, definito dalla Procura “agghiacciante”, si vede il litigio tra i componenti della famiglia, l'aggressione e le fasi successive, il giorno dopo, quando il cadavere è stato sezionato prima di essere caricato di notte sull'automobile di famiglia per poi essere gettato in in dirupo.

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