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Castello di Gesualdo, partono i lavori di ristrutturazione dell’antica roccaforte normanna

Via ai lavori di restauro del Castello di Gesualdo, uno dei più imponenti di tutta la Campania. L’antico castello di Guglielmo d’Altavilla fu la nota residenza del principe di Venosa Carlo Gesualdo a metà Cinquecento, dove si rifugiò scappando da Napoli dopo l’omicidio della moglie Maria d’Avalos e dell’amante di lei Fabrizio Carafa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Castello di Gesualdo che sovrasta il centro cittadino.
Il Castello di Gesualdo che sovrasta il centro cittadino.

Via ai lavori di ristrutturazione del Castello di Gesualdo, in Irpinia. Si tratta di uno dei castelli più grandi dell'intera Campania, con una storia millenaria ed ancora oggi "fedele" all'impronta di residenza principesca lasciata nel Cinquecento dagli interventi di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, che ne completò la "smilitarizzazione" iniziata già qualche decennio prima, con l'inizio dell'era angioina.

Quest'oggi, in piazza Neviera, cerimonia di consegna del cantiere alla ditta che si è aggiudicata l'imponente restauro del Castello di Gesualdo. Presenti alla cerimonia il sindaco Edgardo Pesiri ed il presidente della provincia di Avellino Domenico Biancardi. L'importo della restaurazione è pari a 2.575.544,25 euro. Con l'inizio dei lavori si spera dunque di restituire ai cittadini e ai turisti quello che è da sempre uno dei simboli non solo di Gesualdo ma di tutto il Medioevo italiano. Il Castello di Gesualdo, nato infatti per "esigenze" belliche dei Longobardi durante l'eterna guerra con i Bizantini seguita alla caduta dell'Impero Romano prima e dei regni romano-gotici in Italia dopo, venne trasformato in vera e propria fortezza dai normanni, con Guglielmo d'Altavilla che si insediò rendendolo il "bastione" interno del grande regno meridionale che stava nascendo. Roccaforte anche in era sveva e angioina, a metà del Cinquecento vede una grande ristrutturazione con il principe e musicista Carlo Gesualdo.

Facciata principale del Castello di Gesualdo.
Facciata principale del Castello di Gesualdo.

Fu proprio Carlo Gesualdo che vi si "trincerò" dopo il duplice omicidio della moglie Maria D'Avalos e dell'amante di lei Fabrizio Carafa. Il principe sarebbe poi tornato a Napoli solo diversi anni dopo, quando le acque si erano ormai calmate. Diventato una residenza baronale vera e propria, cadde poi in rovina con il passare dei secoli, prima di un nuovo massiccio restauro sul finire dell'Ottocento operato dalla famiglie Cassese. Gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1980, ha conservato tuttavia tutta la sua maestosità ed è ancora oggi sede di eventi e convegni. Con il restauro che inizierà oggi, si spera dunque di riportarlo alla sua antica gloria e restituirlo così alla cittadinanza di Gesualdo in tutto il suo splendore.

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