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Capodichino, allarme bomba per pacco sospetto all’ufficio postale della base militare USA

Allarme bomba nel centro di smistamento dell’ufficio postale della base militare americana di Capodichino, a Napoli: i dipendenti hanno rinvenuto nella corrispondenza un pacco sospetto, destinato agli Stati Uniti, su cui non compariva il mittente. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri per la messa in sicurezza e gli accertamenti sull’involucro.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri sono intervenuti nell'ufficio postale della base militare americana di Capodichino, a Napoli, in seguito al ritrovamento di un pacco sospetto. L'allarme è scattato pochi minuti fa, intorno alle 12 di oggi, 18 settembre, è immediatamente scattato il dispositivo anti terrorismo; ai dipendenti è stato disposto di allontanarsi dai locali dove si trovava l'involucro, restando chiusi nei propri uffici o uscendo dalla struttura.

Il pacco, di piccole dimensioni, a quanto si apprende sarebbe destinato agli Stati Uniti; è stato trovato dai dipendenti del centro di smistamento, avrebbe destato sospetti in quanto non era indicato il mittente; a scopo precauzionale è stato quindi avviato il protocollo per casi del genere, che comprende lo sgombero della struttura, l'intervento dei nuclei specializzati per gli accertamenti e la bonifica dei locali. Sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo Artificieri che si sono occupati della messa in sicurezza della zona e di esaminare il contenuto dell'involucro sospetto.

L'intervento militari specializzati si è concluso intorno alle 13, poco dopo i mezzi hanno lasciato la struttura. La base è stata riaperta soltanto intorno alle 13:30, al termine delle ulteriori verifiche effettuate all'interno. A quanto si apprende, si è trattato di un falso allarme: l'ufficio smistamento è stato sgomberato, il pacco sospetto è stato esaminato ma all'interno non è stato trovato nulla di pericoloso. Dopo le operazioni di bonifica dei locali, che hanno riguardato anche le altre spedizioni in via di smistamento, i dipendenti hanno quindi potuto tornare al lavoro.

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