Campi Flegrei, rubati cavi e batterie dei sensori dell’Osservatorio Vesuviano: controllano la fumarola del vulcano

"Abbiamo subito un furto parziale e il danneggiamento della stazione geochimica di Pisciarelli, che controlla temperatura ed emissioni di Co2 della fumarola del vulcano dei Campi Flegrei". A denunciare l'accaduto a Fanpage.it è Mauro Di Vito, il Direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il furto sarebbe avvenuto negli ultimi giorni. I ladri avrebbero portato via batterie, cavi di rame, antenne e materiale elettrico. La stazione è attualmente ferma e in riparazione.
Furto e danni alla stazione Ingv di Pisciarelli
Il raid ha colpito la stazione multiparametrica installata nella zona di Pisciarelli e misura in continuo il flusso di CO2 dal suolo, la temperatura della fumarola principale dell'area, oltre ad altri parametri per la misura del processo di degassamento. Dati fondamentali, che vanno aggiornati quotidianamente per conoscere qual è lo stato del vulcano e misurare eventuali minime variazioni che potrebbero far accendere campanelli di allarme.
Non è la prima volta che l'Osservatorio Vesuviano subisce furti e danneggiamenti. Era già accaduto negli scorsi anni, quando erano stati rubati e vandalizzati altri sensori ed erano state danneggiate le boe che monitorano le fumarole a mare, nel Golfo di Pozzuoli. La rete di monitoraggio geochimico, in particolare, che si affianca ai sismografi per i terremoti e alle altre strumentazioni utilizzate per controllare il vulcano e il bradisismo, è costituita da quattro stazioni , due delle quali sono multiparametriche del tipo "GEMMA" sviluppate e realizzate nell'ambito delle attività di ricerca tecnologica dell'Osservatorio Vesuviano, per l'acquisizione di parametri geochimici e ambientali correlati. Le altre stazioni sono nel cratere della Solfatara e sono collegate alla Sala di Monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano in via Diocleziano a Fuorigrotta.