Napoli, faida di camorra a Soccavo, il sacerdote su WhatsApp: “Dite ai vostri figli di non stare per strada”
Evitare di lasciare i propri figli per strada e, se possibile, accompagnarli e andare a prenderli quando vanno all'oratorio. Un invito alla cautela, quello che don Vincenzo Cimarelli, parroco della chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo, ha diffuso ai genitori dei "suoi" ragazzi tramite un messaggio audio inviato su WhatsApp che Fanpage.it ha potuto ascoltare. Il motivo di questa raccomandazione è facile da immaginare: a Soccavo ci sono stati due agguati nel giro di una manciata di ore, un tentato omicidio e un assassinio, a Fuorigrotta un 19enne è stato ferito con un colpo di pistola, gli equilibri criminali sono tesi come non succedeva da anni.
"È un messaggio che ho voluto mandare ai genitori, dopo essermi confrontato con le forze dell'ordine – spiega don Vincenzo a Fanpage.it – visto che andiamo incontro all'estate ed è sempre difficile tenere i ragazzi in casa. Ma il mio appello va anche al terzo settore, alle altre parrocchie: sarebbe auspicabile organizzare dei centri estivi, dei luoghi di ritrovo per dare un punto di riferimento a questi giovani del quartiere, in modo che possano essere in un luogo sicuro vista la delicatezza della situazione attuale".
Camorra a Napoli, in due giorni un omicidio e due ferimenti
Nel pomeriggio del 17 maggio il ferimento in via Palazziello di Antonio Ernano, cognato del boss Alfredo Vigilia ‘o Niro: probabilmente un tentato omicidio, gli hanno esploso contro 15 colpi anche se una sola pallottola è andata a segno. Poche ore dopo, all'alba successiva, è stato rinvenuto il corpo di Emmanuele De Angelis, ucciso con diversi colpi, alcuni dei quali alla testa, in un cortile di via Contieri, davanti a casa sua. Entrambi sono ritenuti nell'orbita del clan Vigilia di Soccavo.
E ieri sera, a Fuorigrotta, un terzo episodio che potrebbe essere in qualche modo collegato: è stato ferito a colpi di pistola il figlio incensurato di un ras di Pianura, ritenuto ai vertici prima del clan Marfella-Pesce e ora del gruppo nato dopo gli arresti e i pentimenti dei vecchi boss.
Tre episodi che fanno pensare ad una guerra di camorra, di quelle che spesso scoppiano in ogni punto di Napoli. Ma, proprio come accade in questi casi, il terreno di scontro non è un campo di battaglia isolato ma sono gli stessi quartieri: agguati e sparatorie avvengono per le strade, tra i palazzi, e il pericolo di finire sulla traiettoria di una pallottola vagante è più che concreto.
Faida a Soccavo, l'appello del prete: "Dite ai figli di non stare in strada"
In questo contesto si colloca il messaggio di don Vincenzo che, stando a stretto contatto coi giovani, è diventato negli anni anche un punto di riferimento per le famiglie. Successivamente il sacerdote ha diffuso un secondo audio, in cui ha rinnovato l'invito:
Sicuramente avete letto, state sentendo di questa escalation di violenza e di agguati che stanno avvenendo non solo nel nostro territorio ma anche nei quartieri limitrofi. Penso che dobbiamo, tutti, alzare la soglia di attenzione per i nostri ragazzi, cercando di sapere dove stanno il pomeriggio, invitarli a stare in luoghi sicuri. Vi ricordo che in questo tempo la nostra parrocchia è sempre aperta il pomeriggio per accogliere tutti i ragazzi dalle 17 alle 20.
Vi invito, soprattutto dopo la chiusura delle scuole, a dare ai giovani la possibilità di partecipare a campi estivi e attività che sia la scuola, sia il mondo del terzo settore, così come le parrocchie e gli oratori stanno organizzando. È un momento in cui dobbiamo, come comunità, essere un po' più vigili e cercare di fare rete per i nostri ragazzi.
