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Camorra, arrestato l’imprenditore Giuseppe Diana: “Figura di rilievo dei Casalesi”

Agli arresti l’imprenditore di Casapesenna, Giuseppe Diana, detto Peppe o’ biondo, ritenuto una figura di rilievo del Clan dei Casalesi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Arrestato l'imprenditore di Casapesenna, in provincia di Caserta, Giuseppe Diana, detto Peppe o' biondo, per associazione per delinquere di tipo mafioso e ritenuto una figura di rilievo del Clan dei Casalesi. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, è stata eseguita questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta.

Diana è stato ritenuto dal Giudice per le indagini preliminari di Napoli gravemente indiziato di partecipazione al clan dei Casalesi, gruppo Zagaria. L’ordinanza di custodia cautelare arriva al termine di un’attività investigativa molto complessa, costituita da fonti dichiarative (per lo più dichiarazioni di collaboratori di giustizia) e da intercettazioni, sia telefoniche che fra presenti, e riguarda un arco temporale molto ampio, iniziato nel 2009 – durante la ricerca dell’allora latitante Michele Zagaria – e conclusosi nel 2020.

Giuseppe Diana, imprenditore edile di Casapesenna, è stato ritenuto gravemente indiziato di partecipare al sodalizio mafioso che faceva capo a Michele Zagaria e a Filippo Capaldo, con i quali, secondo la Procura, era in diretto contatto, dapprima rivestendo un ruolo meramente esecutivo, essenzialmente demandato alla cura della latitanza di Michele Zagaria e alla raccolta dei proventi legati alla imposizione delle slot machines sui territori sui cui si estrinseca l’egemonia del clan, e, successivamente, dopo la cattura di Giovanni Garofalo e dopo il matrimonio di Diana con la figlia di Francesco Zagaria, cognato di Michele, assurgendo a figura imprenditoriale di rilievo nella cosca di Casapesenna, tanto da avviare numerosi interventi edilizia anche in territorio toscano, parte dei cui proventi sono stati dal GIP qualificati come diretti al clan.

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