Camorra a Salerno: muratore preso a schiaffi per non dargli 100 euro del lavoro svolto

Invece di dargli cento euro, che gli spettavano per il lavoro che aveva svolto, lo ha riempito di schiaffi davanti agli altri. Un episodio che vede protagonisti un muratore e quattro giovani, tutti finiti in carcere nel blitz di Carabinieri e Polizia di Stato contro il clan Fezza – De Vivo e ritenuti legati al gruppo criminale attivo a Pagani (Salerno). L'episodio è ricostruito nell'ordinanza da 85 misure cautelari (77 in carcere e 8 ai domiciliari) eseguita all'alba di oggi, 11 settembre.
I fatti risalgono al 27 novembre 2024. La vittima, come si vede nelle telecamere di sorveglianza, alle 20.16 raggiunge la sede di un noleggio di automobili dove si trova Mario D'Amario insieme agli altri tre giovani.
Le telecamere mostrano anche la discussione tra l'uomo e D'Amario, che verte su una somma non pagata, cento euro, per lavori edilizi svolti dal primo a favore del secondo. Il giovane, però, non vuole pagare. Quando l'operaio gli fa presente di essere disoccupato e di avere bisogno di quei soldi, e che si sarebbe accontentato anche di cinquanta euro, l'altro, in un crescendo, perde la pazienza e inizia a schiaffeggiarlo: i rumori degli schiaffi, rileva il gip nell'ordinanza, sono chiaramente riconoscibili.
Gli altri indagati, scrive ancora il giudice, non intervengono direttamente, restando di fatti indifferenti anche se uno solo di loro cerca di dissuaderlo dicendogli di fermarsi. Ai quattro il pm aveva contestato il reato di rapina, ma il gip ha accolto la richiesta soltanto in merito a D'Amaro e non ha ritenuto sussistente l'aggravante del metodo camorristico, in quanto l'azione è "la concretizzazione di una violenza arrogante finalizzata a sottrarsi al pagamento", non connotata dalle caratteristiche tipiche dell'associazione.