Bradisismo Campi Flegrei, la mappa delle emissioni di gas: dove è più alta la concentrazione di Co2

Pubblicata la mappa speditiva dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV sulle emissioni di gas Co2 nei Campi Flegrei. All'interno si trovano classificare le aree dove è più alta la concentrazione di anidride carbonica al suolo (maggiore di 500 grammi al metro quadrato al giorno). Si tratta di uno dei fenomeni collegati al bradisismo dei Campi Flegrei: oltre ai terremoti e al sollevamento del suolo, che sono quelli più facilmente visibili e percepibili dalla popolazione, ce ne sono poi anche altri meno evidenti all'occhio umano. Tra questi, appunto, quelli delle emissioni di gas vulcanici dal suolo, che secondo la mappa, pubblicata sul sito della Regione Campania, sono state rilevate in particolare nelle aree di Solfatara, Pisciarelli e Agnano.
"Alcuni di questi gas – scrive la Regione Campania – in concentrazioni elevate, possono essere pericolosi per la salute umana e degli animali. Per questo, l'accesso ad alcune zone particolarmente interessate da questo fenomeno, potrebbe essere limitato da ordinanze del Sindaco". I Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli tra febbraio e marzo di quest'anno hanno pubblicato delle ordinanze con il divieto di utilizzo, tra l'altro, "di locali interrati e seminterrati per attività abitative e produttive, lavorative, ricreative e nell’area indicata, fino ad installazione di strumenti di rilevazione di CO2″. Mentre è stato richiesto per gli edifici pubblici di integrare il documento di valutazione dei rischi. ASL Napoli 1 e Napoli 2 e Protezione Civile della Regione Campania hanno diffuso vademecum con indicazioni utili e misure da adottare.
Come si legge la mappa delle emissioni di gas vulcanici
La mappa speditiva preliminare a diversa emissione di CO2 dal suolo di origine idrotermale è stata realizzata dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono state individuate 5 aree ai Campi Flegrei, contraddistinte da altrettanti colori:
- Gialla – Area non misurabile per diffusa impermeabilizzazione antropica (cementificazione)
- Turchese – Area non investigata diffusamente, ma con evidenze di emissione non quantificabile
- Verde – Area a media emissione (dell’ordine di 100-500 grammi a m2 al giorno)
- Rossa – Area ad alta emissione (>500 grammi al m2 al giorno)
- Celeste – Area di degassamento delle acque di falda (da dati di pozzo)
I pericoli legati alle emissioni di Co2
L'anidride carbonica, è il più abbondante tra i gas rilasciati. È un pericolo subdolo, perché si tratta di un gas "inodore, incolore". A differenza del metano, quindi, non si sente la "puzza di gas", se l'ambiente è saturo di Co2. Ma se respirata in grandi quantità, l'anidride carbonica può provocare mal di testa, perdita di conoscenza e anche morte per asfissia. "È più pesante dell'aria – scrive la Regione – e, in assenza di vento, tende ad accumularsi in prossimità del suolo e soprattutto nelle zone depresse, dove può raggiungere concentrazioni molto elevate. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano il 24 febbraio 2025 ha comunicato che, nell’ambito del normale monitoraggio della Caldera dei Campi Flegrei, rilevate concentrazioni anomale di CO2 in locali seminterrati e poco areati".
Lo stesso Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha evidenziato che “In considerazione dell’aumento di flussi di CO2 dall’area di Solfatara-Pisciarelli potrebbero verificarsi accumuli anomali, che possono essere facilmente rilevati con sensori di gas come presidio di protezione”. L'allarme per le emissioni di Co2 è poi rientrato, come evidenziato nel bollettino dell'Osservatorio Vesuviano del 1 luglio. Tuttavia, quest'ultimo ha perimetrato l’area maggiormente esposta alle emissioni di gas vulcanici.
