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Bomba della seconda Guerra Mondiale ad Avellino, 2.500 persone da evacuare per la rimozione

Il 18 luglio via alla rimozione dell’ordigno della Seconda Guerra Mondiale ritrovato nel settembre 2019 sotto il Ponte della Ferriera, nel fiume Fenestrelle di Avellino. La prima data, il 19 aprile 2020, era saltata a causa della pandemia e del lockdown. Il 18 luglio via all’evacuazione di 2.500 persone.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il 18 luglio 2021 è il giorno X per la rimozione della bomba della seconda Guerra Mondiale ritrovata nel Fiume Fenestrelle di Avellino. I preparativi inizieranno i prossimi giorni: bisognerà infatti procedere con l'evacuazione di 2.500 persone nel quartiere tra via delle Ferriere e Rione Mazzini. Precauzione necessaria per scongiurare qualunque tipo di problematica: i 2.500 residenti potranno poi tornare nelle loro abitazioni al termine delle operazioni. Fissata anche una seconda data nel caso il 18 luglio non si riuscisse a rimuovere l'ordigno: si procederà ad un bis il 25 luglio, sette giorni dopo. Costo totale dell'operazione: cinquantamila euro.

Il primo tentativo di rimozione rinviato per la pandemia

La rimozione era stata fissata nel gennaio 2020 al 19 aprile successivo: data che saltò a causa della pandemia di Coronavirus. Illo tempore, venne disposta l'evacuazione di 15mila persone per motivi di sicurezza, compresi ospedali e Prefettura, poi il numero è calato nella riunione di ieri alla quale hanno preso parte, oltre a Comune e Prefetto, anche l'Esercito Italiano che si occuperà della rimozione fisica dell'ordigno bellino, che sarà fatto brillare in una cava di Atripalda, lontano dai centri abitati.

Il "macello" di Avellino del 14 settembre 1943

L'ordigno ritrovato nel fiume Fenestrelle (che deve il suo nome ad un antico luogo di culto pagano che sorgeva nei pressi del torrente) si trova proprio sotto il ponte della Ferriera, ed è riemersa durante i lavori per la realizzazione di un sottopassaggio nel settembre 2019, dopo 77 anni: si tratta di una bomba lanciata dall'aviazione militare degli Stati Uniti d'America che bombardarono i soldati tedeschi in ritirata. Una delle incursioni più violente su Avellino fu proprio nella zona del Ponte della Ferriera, nel "lungo giorno" del 14 settembre del 1943, ancora oggi uno dei giorni più neri della storia del capoluogo irpino. Una giornata in cui i soldati anglo-statunitensi iniziarono a bombardare l'intero capoluogo concentrandosi nella zona del ponte dalle 10.55 del mattino e per l'intera giornata: il bilancio finale fu di oltre 3mila morti su una città che all'epoca ne contava circa 20mila, e quasi distrutte la piazza del Mercato (che proprio in quel giorno era affollatissima perché cadeva il mercato settimanale), il palazzo vescovile e tantissime abitazioni civili e religiose. Ironia della sorte, proprio il Ponte della Ferriera, ufficialmente "l'unico" obiettivo di inglesi e statunitensi, rimase intatto.

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