
Napoli, esplosioni a Pianura in una fabbrica di fuochi d’artificio: feriti tre pompieri e due carabinieri

Fortissimi boati uno dopo l'altro e grossa colonna di fumo visibile anche da centinaia di metri a Napoli, nella zona del quartiere Pianura, in via Grottole, quadrante Ovest della città, poco prima delle ore 16 di oggi, 9 settembre. In tutto, apprende Fanpage, sono 5 esplosioni di cui 3 molto forti, provenienti da una fabbrica di fuochi d'artificio.
Al boato e al fumo è seguito ovviamente un incendio che ha rapidamente coinvolto la vegetazione sul versante dei Camaldoli e che ora è oggetto delle delicate operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco di Napoli. Il bilancio è di tre vigili del fuoco feriti in maniera fortunatamente non grave. Apprende Fanpage che i Vigili del Fuoco sono rimasti feriti durante la seconda esplosione, sono della squadra 15/B di Pianura, sono stati trasportati in ospedale, non sono in pericolo. Ci sono altri due feriti «lievissimi» durante le operazioni tra i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli.
Nei minuti immediatamente successivi alla tragedia era stata data notizia, errata, di un decesso, smentita da fonti delle forze dell'ordine. Informa invece lo stesso comando provinciale dell'Arma dell'assenza di vittime e di feriti fra i dipendenti dell'azienda.
Coinvolta la Pirotecnica Manna, storica azienda napoletana di fuochi artificiali
«Hanno tremato i vetri e ho avuto paura si trattasse di una scossa di terremoto molto forte dei Campi Flegrei» riferisce una residente a Fanpage. «Solo quando ho visto il fumo alzarsi mi sono reso conto che era una esplosione». Allertati ovviamente gli ospedali vicini e tutti i Pronto soccorso della zona. I carabinieri di Napoli, presenti sul posto, hanno confermato l'esatto luogo: in via Vicinale Grottole 10. E proprio a quel civico c'è una nota azienda napoletana, la Pirotecnica Manna, una azienda molto nota, attiva da oltre ottant'anni.

L'esplosione più forte, cui ne sono seguite altre quattro, è stata d'intensità tale da essere avvertita anche da uno dei sismografi collocati dall'Ingv nella zona della caldera flegrea, ovvero l'ormai notissima (almeno a residenti e addetti ai lavori) Stazione: CSOB, collocata nella Solfatara.
