Bimbo di 9 mesi in coma con lesioni, la Procura sequestra la casa: interrogati mamma e compagno

Sequestrata la casa dove viveva il bimbo di 9 mesi in coma al Santobono. Interrogati dai carabinieri la mamma e il compagno della donna. Gli interrogatori, disposti dalla Procura della Repubblica di Lagonegro che sta conducendo le indagini – inchiesta a carico di ignoti – sono avvenuti ieri, lunedì 9 giugno, presso la caserma dei carabinieri di Vibonati, nel Salernitano. I pm stanno cercando di capire quali possano essere state le cause che hanno provocato le lesioni al piccolo. Il bimbo è stato ricoverato venerdì scorso presso l'ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Ai primi esami clinici, sarebbero emerse fratture multiple a testa, femore, costole e collo. Una situazione che adesso si sta cercando di capire se legata ad un unico episodio o se avvenuta in diversi momenti. Sulle indagini, al momento, vige la massima riservatezza.
Bimbo di 9 mesi al Santobono, interrogati mamma e compagno
La famiglia, composta dalla mamma e dal suo attuale compagno – che non è il padre biologico del bambino – vive a Villammare nel villaggio Le Ginestre in via del Mare, frazione marina di Vibonati, in provincia di Salerno. Nelle scorse ore, le forze dell'ordine hanno disposto il sequestro dell'abitazione dove vive la famiglia: mamma, compagno, il bimbo di 9 mesi e suo fratello maggiore.
Ieri i pm hanno voluto ascoltare di nuovo mamma e compagno. La donna era già stata sentita a Napoli, negli scorsi giorni. Ma è stata nuovamente convocata dalla procura per un approfondimento. Le indagini, a quanto filtrato ieri, si sono arricchite di ulteriori elementi arrivati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Ascoltati dagli investigatori anche i nonni e il padre biologico del piccolo.
Il bimbo è ancora grave
Riflettori puntati anche su una finestra temporale di circa un'ora tra le 12 e le 13 di giovedì 5 giugno, durante la quale il bimbo sarebbe rimasto solo in casa con il compagno della mamma. Ma, è bene precisare, al momento si sta soltanto cercando di ricostruire cosa avvenuto negli ultimi giorni. L'inchiesta, infatti, è in fase istruttoria. Non è escluso che nei prossimi giorni possano essere disposti nuovi accertamenti tecnici, ulteriori perizie e altri interrogatori. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Sapri e coordinate dal procuratore di Lagonegro. Al momento, il padre biologico risulta estraneo alla vicenda e non coinvolto in alcuna ipotesi di reato. La Procura, data la delicatezza della vicenda, ha imposto un veto assoluto anche sulla diffusione di notizie relative alle condizioni cliniche del bambino, al momento stazionarie, ma estremamente critiche. Questa sera, alle ore 19, nella parrocchia Maria Santissima di Portosalvo, è prevista una veglia di preghiera guidata da Don Vincenzo Contaldi.