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Benevento: si dimette don Nicola De Blasio, arrestato per materiale pedopornografico

Don Nicola De Blasio si è dimesso da parroco di San Modesto e da direttore della Caritas di Benevento. La decisione arriva dopo la bufera che ha travolto il sacerdote, arrestato lo scorso mercoledì con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Intanto il Riesame dovrà decidere sull’eventuale dissequestro dei 170mila in contanti trovati in casa del sacerdote.
A cura di Redazione Napoli
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Don Nicola De Blasio
Don Nicola De Blasio

Dopo l'arresto per detenzione di materiale pedopornografico, Don Nicola De Blasio si è dimesso da parroco di San Modesto e da direttore della Caritas di Benevento. Si tratta di una decisione accolta dall'Arcivescovo del capoluogo sannita Felice Accrocca che era per altro ampiamente prevista. Don Nicola De Blasio, sacerdote 55enne molto noto a Benevento anche per via degli importanti ruoli ricoperti, era stato arrestato lo scorso mercoledì e si trova adesso ai domiciliari. Il provvedimento è scattato dopo che una perquisizione della polizia postale in casa del parroco, ordinata dalla Procura di Torino, aveva portato alla scoperta di immagini e video a sfondo sessuale con minori in un pc del sacerdote.

Nell'interrogatorio di convalida che si è tenuto ieri don Nicola De Blasio, assistito dagli avvocati Massimiliano Cornacchione e Alessandro Cefalo, ha raccontato la propria versione al giudice per le indagini preliminari Gelsomina Palmieri e al pubblico ministero Marilia Capitanio. De Blasio sostiene che quelle immagini siano rimaste nel suo pc a seguito di un'inchiesta sulla pedopornografia che il prete aveva iniziato anni fa e aveva poi abbandonato. Il giudice non gli ha però creduto e ha convalidato l'arresto, disponendo i domiciliari per il sacerdote.

Si attende una decisione del Riesame sui 170mila euro in contanti trovati in casa del sacerdote

Adesso si dovrà capire se i legali di don Nicola ricorreranno al tribunale del Riesame contro le misure cautelari confermate dal giudice. Gli stessi giudici del Riesame si dovranno esprimere anche sui 170mila euro che sono stati trovati in casa del sacerdote durante la perquisizione e sono stati sequestrati: soldi, in contanti, che il sacerdote ha giustificato in parte come lascito dei genitori e in parte come offerte per i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Modesto.

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