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Bambino di 11 anni si uccide a Napoli, si indaga per istigazione al suicidio

Un bambino di 11 anni si è ucciso lanciandosi dal decimo piano dell’abitazione in cui viveva con la famiglia, a Napoli. Il piccolo ha lasciato un messaggio alla madre, le indagini della Polizia di Stato partono da qui: si ipotizza che possa essere stato vittima di bullismo o che possa essere stato in qualche modo istigato a togliersi la vita, forse manipolato in una challenge su Internet.
A cura di Nico Falco
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Un bambino di 11 anni si è suicidato nella notte scorsa, lanciandosi dalla finestra della casa al decimo piano in cui abita con la famiglia, a Napoli, nella Prima Municipalità. Sull'accaduto la Polizia di Stato ha avviato una indagine: il sospetto è che sia stato in qualche modo spinto ad uccidersi. Una istigazione che potrebbe avere diverse origini: si indaga alla ricerca di episodi di bullismo, ma tra le ipotesi viene considerata anche quella che il bambino sia stato manipolato con una delle sfide diffuse sui social network, oggetto di numerose segnalazioni alla Polizia Postale, in cui si spingerebbero i ragazzini a superare delle "prove" che sfociano nell'autolesionismo.

Il piccolo, stando alla ricostruzione, si è lanciato nel vuoto poco dopo la mezzanotte. È caduto su un ballatoio interno, all'arrivo i soccorsi non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Ad avvisare il 118 sono stati i familiari, che non trovandolo a letto lo hanno cercato in casa per poi fare la tremenda scoperta. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, con tutta probabilità nelle prossime ore verrà interessata anche la Postale; il telefono cellulare del bambino, come da prassi per episodi del genere, è stato sequestrato e verrà analizzato alla ricerca di messaggi o altro genere di contenuti che potrebbero essere legati al suicidio.

Si parte da un messaggio che il bambino ha lasciato alla madre prima di lanciarsi nel vuoto. Poche parole, ma con un contenuto su cui gli investigatori vogliono vederci chiaro: ci sarebbero degli elementi che avrebbero portato a ritenere che in quel gesto estremo possa essere coinvolta un'altra persona, che potrebbe quindi avere, in qualche modo, "sfidato" o terrorizzato il bambino al punto tale da spingerlo ad uccidersi.

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