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Elezioni amministrative Napoli 2021

Auricchio e Nardi: gli ex falchi arancioni ora divisi tra Manfredi e Maresca alle Comunali di Napoli

L’ex capo di gabinetto Attilio Auricchio e l’ex manager Alessandro Nardi un tempo fedelissimi di Luigi De Magistris e in guerra tra loro, provano a rilanciarsi in vista delle prossime elezioni comunali. Nardi c’ha già provato con Maresca. Auricchio cerca (ma non trova) spazi tra le fila di Manfredi e si propone come mediatore.
A cura di Redazione Napoli
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Sono stati due tra gli uomini di potere più importanti della macchina amministrativa del Comune di Napoli durante il decennio di sindacatura di Luigi de Magistris, Alessandro Nardi ed Attilio Auricchio hanno avuto ruoli amministrativi, ma di fatto politici, di primissimo piano già dal 2011, anno della storica vittoria arancione. Si sono scontrati, e molto, all'interno degli apparati arancioni con il colonnello dei Carabinieri che ha avuto la meglio sull'ex capo di gabinetto della Città Metropolitana, ma alla fine sono usciti entrambi dal mondo arancione per visioni diverse con Luigi De Magistris. Ora con l'avvicinarsi delle elezioni amministrative partenopee provano a rientrare in gioco puntando su altri candidati per ritornare a palazzo San Giacomo.

Nardi e il tira e molla con Catello Maresca

Alessandro Nardi già da diverse settimane è segnalato in orbita Catello Maresca, il magistrato anticamorra attualmente in corsa per Palazzo San Giacomo che però ad oggi non ha ancora il sostegno ufficiale dei partiti di centrodestra se non quello della Lega di Salvini. L'ex capo di gabinetto della Città Metropolitana e amministratore unico di Mostra d'Oltremare e Napoli Holding, aveva sposato il progetto civico di Maresca arrivando ad essere tra i più vicini collaboratori del magistrato. Addirittura aveva iniziato ad occuparsi delle liste, promettendo in dote arrivi eccellenti nelle "fila mareschiane". Tra questi, a quanto apprende Fanpage.it, Nardi avrebbe prefigurato al magistrato l'adesione al suo progetto di alcuni consiglieri del Comune di Napoli, un tempo a lui vicini. Tra questi alcuni sono usciti allo scoperto, come l'attuale presidente della II Municipalità Francesco Chirico, mentre altri, il cui avvicinamento era stato preannunciato da Nardi, non hanno mai fatto un passo verso il magistrato.

Addirittura lo stesso Nardi pare che avrebbe assicurato a Maresca la possibilità di un accordo con Alessandra Clemente, la candidata Sindaco di DemA. Circostanza smentita con forza dalla stessa interessata a più riprese e che ha segnato un brutto colpo per la strategia dell'ex falco arancione. Quello che ha aggravato ulteriormente la posizione di Nardi è stata proprio l'evoluzione delle alleanze di Maresca.

Nato come progetto esclusivamente civico, la candidatura del pm aveva messo dei paletti a Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega: nessun simbolo di partito ma solo liste civiche. Ma mentre alla Lega di Salvini questo scenario risulta congeniale, i vertici locali di FI e FDI non l'hanno presa benissimo, tanto da virare su Sergio Rastrelli, lasciando Maresca (e Salvini) con il cerino in mano. I sondaggi dicono che la candidatura di Maresca senza Forza Italia e soprattutto senza il partito di Giorgia Meloni non decolla.

Proprio ieri lo stesso Maresca, dopo aver lanciato messaggi distensivi al centrodestra, dal "bisogno di Berlusconi" al "sentirsi un uomo di destra", ha dovuto fare i conti con uno scenario caotico, dichiarando: "Vediamo cosa decideranno e trarrò le mie conclusioni, io una fatica la tengo". Non escludendo in questo modo addirittura un possibile clamoroso ritiro. Tra i motivi che hanno fatto storcere il naso a FI e FDI pare ci sia stata anche proprio l'eccesiva vicinanza di Nardi a Maresca. Ma nel quadro del campo "mareschiano" che definire "liquido" è poco, le sorprese sono all'ordine del giorno. A quanto apprende Fanpage.it, gli ultimi giorni hanno segnato una distanza tra Maresca e Nardi. Il primo convinto che la presenza di ex arancioni possa compromettere il sostegno del centrodestra, il secondo, vistosi sminuito e messo all'angolo, avrebbe annunciato l'addio al progetto in caso di sostegno del centrodestra. Ipotesi questa ribadita anche dallo stesso presidente Chirico, che sul proprio profilo facebook ha scritto un post in cui annuncia di "abbandonare" il progetto che aveva apprezzato appena poche settimane fa, proprio per la presenza dei partiti di centrodestra. Insomma, il possibile "ritorno a palazzo" di Nardi è un progetto tutt'altro che in salute.

Auricchio da falco a mediatore nel centrosinistra

Il colonnello Auricchio, dopo l'incredibile rottura con De Magistris che lo aveva portato alle dimissioni dal doppio (e ricco) ruolo di capo di gabinetto e direttore generale del Comune, era rientrato nell'arma, rimanendo dal punto di vista politico in quiescenza. Ha atteso sviluppi e non ha mai abbandonato i contatti costanti con i suoi fedelissimi, tra cui il suo ex braccio destro Alberto Forte e i consiglieri comunali e assessori, alcuni dei quali nel frattempo diventati ex assessori, più vicini.

Con la candidatura di Gaetano Manfredi per il centrosinistra Auricchio ha intravisto la possibilità di poter tornare in campo, nell'agognata corsa per il ritorno al palazzo. La sorpresa però è arrivata quasi subito: tra consiglieri, collaboratori e persone di fiducia, nel campo dell'ex Ministro e rettore c'è un cartello con la scritta "siamo al completo". D'altronde era facile da immaginare che un personaggio dello spessore di Gaetano Manfredi abbia già tra le sue conoscenze dirette e frequentazioni, esperti in pubblica amministrazione e conoscitori delle dinamiche di palazzo, oltre ad una sua innegabile esperienza in città maturata innanzitutto alla guida della Federico II.

Non sono passate inosservate le sue passeggiate fuori Palazzo San Giacomo, divenute ben presto tema di discussione tra i dipendenti comunali. L'ex falco arancione infatti, ha contraddistinto il suo periodo di amministrazione della macchina comunale con un elevata conflittualità con dipendenti, alcuni sindacati e anche la parte politica che ha sempre mal digerito le continue interferenze e atti d'imperio del capo di gabinetto. Tanto che quando ha lasciato Palazzo San Giacomo silurato da De Magistris sono stati in pochi quelli che lo hanno rimpianto. Ed allora cosa fare per provare a tornare in campo? Auricchio si è reinventato "mediatore" provando a ritagliarsi un ruolo, per la verità assai difficile, per portare alla corte di Manfredi nuovi pezzi sociali e politici della città. In particolar modo l'ex capo di gabinetto sta provando ad inserirsi nel dialogo tra Sergio D'Angelo, al momento candidato indipendente di sinistra alla carica di sindaco e lo stesso ex ministro e rettore federiciano.

Nonostante tra i due ci sia una conoscenza che dura da anni e un dialogo che si sta sviluppando nelle ultime settimane, Auricchio sta provando a garantire "buoni uffici" per un possibile accordo. A quanto apprende Fanpage.it, l'attività dell'ex arancione risulta essere indipendente «e nemmeno richiesta» dicono fonti bene informate.

Insomma: prova a stare in gioco il colonnello, che non ha mai digerito del tutto la sua "cacciata dal palazzo" ed ha sempre coltivato il desiderio del ritorno. Ma gli ultimi 10 anni di amministrazione della città hanno lasciato segni su tutti quelli che ne sono stati al vertice, e tra questi, c'è anche l'ex capo di gabinetto, che oggi prova a reinventarsi mediatore in un quadro politico cittadino che è però profondamente cambiato, con personalità in campo di primo piano che difficilmente decideranno di avvalersi dei consigli degli ex falchi arancioni.

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