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Napoli, il nuovo assessore all’Ambiente è un cacciatore: “Siamo noi i primi custodi della natura”

Fa discutere la scelta del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi di assegnare la delega all’Ambiente e al Mare ad un cacciatore: Paolo Mancuso, ex magistrato personalità di altissimo spessore e di grande cultura, ma con la passione per la caccia. Ma lo stesso Mancuso smorza le polemiche a Fanpage.it: “I cacciatori sono i primi custodi dell’ambiente. Non c’è alcuna incompatibilità”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il nuovo assessore all'Ambiente Paolo Mancuso con il sindaco Gaetano Manfredi
Il nuovo assessore all'Ambiente Paolo Mancuso con il sindaco Gaetano Manfredi

La delega all'Ambiente ad un cacciatore. Fa discutere la scelta del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi di assegnare l'assessorato all'Ambiente e al Mare a Paolo Mancuso, personalità di altissimo spessore e di grande cultura ed esperienza. Già Procuratore capo a Nola e PM presso la Procura di Napoli, oggi presidente del Pd di Napoli, e figura autorevole riconosciuta nel centrosinistra, ma anche con la passione per la caccia. La coincidenza non è passata inosservata e qualcuno già solleva qualche polemica sull'opportunità di affidare proprio la delega all'Ambiente. Anche se Manfredi ha deciso di dividerla da quella al Verde, affidata, invece, al professore universitario di Farmacia Vincenzo Santagada, presidente dell'Ordine dei Farmacisti. Il settore di competenza di Mancuso, insomma, non saranno i parchi e i giardini cittadini, quanto piuttosto l'igiene urbana, le ordinanze anti-smog, la raccolta differenziata, l'Asìa e l'impiantistica a Napoli, oltre alla risorsa Mare.

Mancuso a Fanpage.it: "I cacciatori primi custodi dell'ambiente"

Il primo a smorzare i toni è proprio Paolo Mancuso, che contattato da Fanpage.it, risponde: "Polemiche perché sono cacciatore? Ma i cacciatori sono i primi custodi dell'ambiente. Noi ci siamo sempre ritenuti tali. Una buona parte del movimento si ritiene custode e protettore dell'ambiente. Quindi non c'è nessuna incompatibilità".

"Noi – prosegue Mancuso – siamo interessati soprattutto alla conservazione dell'habitat e di una condizione vivibile dell'ambiente. Il cacciatore ha tutto l'interesse ad evitare coltivazioni intensive, disboscamenti degli argini dei fiumi perché in qualche maniera vive dell'ambiente e ne custodisce le caratteristiche essenziali. Ma questa è una cosa che ha poco a che fare con l'impegno in giunta".

Insomma, per Mancuso la passione per la caccia c'è ancora, anche se col passare degli anni vi si dedica molto meno. E alla domanda se va ancora a caccia, risponde: "Quasi niente più. Ma è un fenomeno che si sta esaurendo complessivamente. Secondo me non è una cosa buona. Ma questo è il mio modo di vedere".

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