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Arresti nella notte a Marano, la droga venduta davanti alla chiesa e al telefono

I carabinieri hanno smantellato due piazze di spaccio a Marano, in provincia di Napoli: una era davanti ad una chiesa, l’altra in una enoteca. Arrestate nella notte 5 persone (4 in carcere e una ai domiciliari). Il gruppo usava anche la vendita dinamica: appuntamenti concordati per telefono e luogo di incontro che variava continuamente.
A cura di Nico Falco
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Repertorio
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Si trovava nel complesso di palazzine popolari davanti alla chiesa di San Ludovico D'Angiò, in via Don Mimì Galluccio, una delle due piazze di spaccio smantellate dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che hanno eseguito nella notte una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 persone, di cui quattro in carcere e uno ai domiciliari. Il gruppo, ricostruito con articolate indagini, poteva contare anche su una seconda piazza di spaccio, all'interno dell'enoteca. E poi c'era la vendita dinamica: appuntamenti al telefono, ogni volta in un posto diverso.

L'operazione è scattata all'alba, il provvedimento emesso dal gip di Napoli al termine delle indagini dei militari di Marano coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia parla di associazione finalizzata al traffico illecito, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Il gruppo smantellato era attivo non solo a Marano ma anche a Calvizzano, altro paesone della provincia di Napoli. La seconda piazza di spaccio, anche questa "protetta" dalle vedette pronte a lanciare l'allarme in caso di controlli delle forze dell'oridne, è stata individuata in una enoteca, gestita proprio da uno degli arrestati e frequentata per lo più da giovani; era lì, oltre che nella "base" di fronte alla chiesa, i clienti arrivavano a frotte e gli spacciatori continuavano a elargire dosi, senza sapere di essere monitorati dai carabinieri.

Più difficile da ricostruire, invece, la vendita dinamica: non un appartamento o un angolo di strada fisso dove attendere i clienti, ma appuntamenti concordati per telefono, di volta in volta scegliendo un luogo diverso per lo scambio tra droga e soldi. I militari sono però riusciti a monitorare anche questo canale alternativo,  documentando gli incontri tra spacciatori e acquirenti.

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