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Arrestato boss del clan Mazzarella: Gennaro Esposito latitante a Barcellona con la fidanzata

Finisce la latitanza di Gennaro Esposito, alias “Capa ‘e bomba”, latitante ritenuto elemento di spicco del clan Mazzarella. Arrestato a Barcellona, è accusato di estorsione aggravata dalle finalità mafiose e associazione a delinquere di stampo mafioso. Il ministro dell’Interno Lamorgese si congratula coi carabinieri.
A cura di Redazione Napoli
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Era latitante da ormai un anno, Gennaro Esposito, alias Genny capa ‘e bomba, 34 anni, napoletano, ritenuto elemento di spicco del clan Mazzarella. L’uomo è stato arrestato oggi, 25 agosto, a Barcellona, in Spagna dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Irreperibile dal luglio del 2020 e destinatario di due provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria partenopea, Esposito è ritenuto gravemente responsabile del reato di estorsione aggravata dalle finalità mafiose e associazione a delinquere di stampo mafioso.

Il latitante era Barcellona con la compagna

Questa notte a Barcellona – città dove il latitante si rifugiava – il Fas (Las Fuerzas Armadas de España), attivato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano su precise indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, ha catturato Esposito che era insieme alla compagna. La donna, partita da Napoli, lo aveva appena raggiunto.

La localizzazione da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, si inquadra nell’ambito di un’articolata indagine partita dal novembre scorso e coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia. Il 34enne è ora in carcere in attesa del provvedimento di estradizione.

«Complimenti all'Arma dei Carabinieri per l'operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli – Direzione distrettuale antimafia, che ha portato all'arresto in Spagna di Gennaro Esposito, considerato uno degli elementi di spicco del clan Mazzarella operativo nel capoluogo partenopeo», ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale ha espresso la propria soddisfazione «per le complesse indagini che hanno portato alla localizzazione e alla conseguente cattura a Barcellona, anche grazie all'attivazione del Servizio di cooperazione internazionale della direzione centrale della Polizia criminale, del latitante».

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