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Arrestato a Giugliano Lazzaro, boss scissionista del Rione Traiano: prendeva anche reddito di cittadinanza

Preso a Giugliano Salvatore Lazzaro, boss scissionista del Rione Traiano; in manette anche la moglie. I due prendevano indebitamente il reddito di cittadinanza.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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È finita in un appartamento di Giugliano, in provincia di Napoli, la fuga di Salvatore Lazzaro, detto "Lulù", in passato ritenuto elemento di spicco del clan camorristico Puccinelli del Rione Traiano e, secondo gli inquirenti, ai vertici di un gruppo scissionista che si era contrapposto alla cosca all'epoca guidata da Francesco Petrone "‘o Nano". Nei suoi confronti l'autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento per violenza, minaccia e lesioni personali aggravate (commessi nel 2013) e per porto e detenzione illegale di armi e furto (commessi dal 2016) con l'aggravante di avere agito per favorire il gruppo camorristico di cui faceva parte.

Salvatore Lazzaro arrestato a Giugliano, il latitante trovato con la droga

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno scovato il latitante, originario del quartiere Pianura, in una casa di campagna nei pressi di Giugliano. Dentro c'erano Lazzaro e la moglie, una 30enne incensurata. I militari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, erano sulle tracce di Lazzaro da due mesi, si era reso irreperibile dal 14 settembre 2021, quando era stato scarcerato. Durante i controlli nell'abitazione sono stati trovati e sequestrati oltre 4mila euro in contanti, una pistola, una cinquantina di proiettili, 108 grammi di cocaina e pochi grammi di hashish; è scattato di conseguenza l'arresto anche per la moglie, che insieme al 28enne dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. La ragazza è stata sottoposta ai domiciliari mentre Lazzaro è tornato in carcere: deve scontare 5 anni e 3 mesi di reclusione.

Preso boss scissionista del Rione Traiano, incassava il reddito di cittadinanza

Dai successivi accertamenti è emerso che sia il 28enne sia la moglie percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Il nome di Lazzaro è più volte comparso in inchieste e indagini sulla camorra del Rione Traiano. Nel maggio 2019 era stato tra i destinatari di una ordinanza che aveva portato in manette 21 persone, tra affiliati al clan Cutolo e scissionisti del clan Petrone. Lazzaro, in particolare, era accusato, insieme a Salvatore Basile "Cozzeca Nera", Gennaro Cozzolino, Emanuele Manauro e Gianluca Orfeo (tutti già detenuti a quell'epoca) di avere fatto parte, nel 2016, di un gruppo criminale che si era contrapposto ai Puccinelli-Petrone e che aveva in quel periodo terrorizzato il Rione Traiano a suon di stese a colpi di mitra.

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