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Addio ad Antonio Frattasi, il mondo della sinistra napoletana è in lutto

È morto oggi Antonio Frattasi, già consigliere comunale e dirigente del ricostituito Partito Comunista Italiano. Personalità di grande cultura, profondo conoscitore della storia del comunismo napoletano, il politico e intellettuale partenopeo era malato da tempo. Cordoglio da parte di esponenti politici e della società civile.
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Il mondo della politica e della società civile napoletana dice addio Antonio Frattasi, già consigliere comunale partenopeo e dirigente del ricostituito Pci, una vita spesa – con coerenza –  all'interno del più alto sistema di valori della sinistra italiana. Personalità di grande cultura, profondo conoscitore della storia del comunismo napoletano, in particolare di Amadeo Bordiga ma non solo, Frattasi era malato da tempo. Tuttavia nemmeno pochi giorni fa aveva comunque ha avuto il suo ultimo pensiero di ottimismo e speranza nel futuro collettivo, esprimendo sui social un augurio: «Il 2021 sia un anno di svolta, di riconquista di diritti, di fiducia nel futuro».

Unanime il cordoglio delle forze politiche e sociali nel ricordare la sua figura. Il sindaco Luigi De Magistris: «L'Amministrazione comunale di Napoli esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Frattasi, già consigliere comunale e figura di primo piano del Partito Comunista italiano. Ho un ricordo bello e trasparente di Antonio, con il quale abbiamo condiviso numerosi passaggi della nostra esperienza napoletana amministrativa e politica.

Persona perbene, di sinistra, sempre vicino alle fragilità della nostra Napoli.
La città è vicina alla famiglia, ai suoi compagni ed a tutti coloro che ne apprezzarono il grande impegno politico e sociale».

Il partito della Rifondazione Comunista di Napoli affida ad una nota il suo ricordo:

Abbiamo appreso stamane con immenso dolore della scomparsa del compagno Antonio Frattasi, dirigente del Pci
Abbiamo condiviso con lui innumerevoli battaglie comuni.
Quando muore una figura del suo spessore, della sua cultura, della sua umanità, il cordoglio va ben oltre la comunità politica di appartenenza. Antonio rappresentava un pezzo importante di memoria storica di tante stagioni di lotta, a Napoli e non solo.
Le nostre condoglianze più sentite alla famiglia e a tutte le sue compagne e a tutti i suoi compagni.

La nota di cordoglio del Partito Comunista di Roma:

Purtroppo comunichiamo la notizia che mai avremmo voluto dare.
Ci ha lasciato il compagno Antonio Frattasi, un dirigente comunista serio, colto, diligente e un grande amico di tutti i compagni e le compagne. Animatore di numerose battaglie di progresso.
I compagni e le compagne di Roma non potranno mai dimenticarti.
Che la terra ti sia lieve carissimo Antonio

L'Anpi, associazione dei Partigiani, sezione di Napoli:

Nel ricordo delle sue doti intellettuali, professionali ed umane, della passione politica, della generosità e mitezza d’animo, piangiamo con profonda tristezza per la scomparsa di Antonio Frattasi , appassionato attivista dell'Anpi compagno gentiluomo, strenuamente impegnato sino alla fine nella difesa degli ideali di libertà e giustizia sociale, di emancipazione delle classi lavoratrici oppresse per l'attuazione dei principi e valori della Costituzione Repubblicana.Con sincera commozione ci uniamo al dolore infinito dei suoi familiari e di quanti lo hanno sempre stimato ed amato.

Il ricordo di Sandro Fucito, presidente del Consiglio comunale di Napoli:

Ci lascia Antonio Frattasi, un comunista . Esemplare per spirito di servizio, coerenza, sobrietà, sete di cultura e conoscenza. Un dolore grande per me dovuto alla comune militanza, al tentativo di avvicinare i nostri Partiti, all'esperienza insieme in consiglio comunale anni fa. Ma anche per le sue elevate qualità umane, per l'amicizia di cui mi ha onorato, per gli scambi telefonici e gli incontri di strada occasionali dovuti alla nostra vicinanza anche di territorio.
Che la città sappia sempre ricordare chi non si è mai rassegnato e che la politica torni ad essere bella, come volevi farla tu!
Abbraccio suo figlio Pierluigi ed il fratello, la moglie. Riposa in Pace

La Segreteria nazionale del Partito comunista italiano di Napoli attraverso Salvatore Galiero, traccia un commosso ritratto di Antonio Frattasi.

Antonio è stato una persona splendida: un grande compagno e un vero gentiluomo; un uomo colto, generoso, sempre disinteressato nel suo instancabile impegno politico. Aveva iniziato presto la sua militanza, appena ventenne. All’inizio degli anni Settanta, sull’onda dell’indignazione per i fascisti che rialzavano la testa e le stragi che insanguinando il Paese cercavano di fermare l’avanzata del movimento operaio, Antonio aveva deciso che occorreva impegnarsi in prima persona. Ricorderà in un articolo: «Le minacce alla democrazia repubblicana sempre più preoccupanti. I fascisti aggredivano gli studenti democratici davanti alle scuole, e le forze dell'ordine erano insensibili e volutamente disattente. Pensai che fosse giunto il momento di dare il mio contributo. Mi sentivo antifascista e marxista, ma non ero ancora certo se aderire al PCI o al PSIUP. Pensai che fosse più giusto frequentare l'ANPI, e così feci» . Da giovane militante antifascista, Antonio iniziò a seguire le lezioni di Mario Palermo – anziano dirigente comunista, attivo fin dagli anni della clandestinità, poi sottosegretario nel 1944-45 – e di Maurizio Valenzi, altra splendida figura di antifascista e comunista, allora capogruppo del PCI in Consiglio comunale.

Infine Antonio si iscrisse al PCI, dando inizio a una militanza intensa, sia nella dimensione territoriale (la sezione di San Liborio, l’attività nel centro storico di Napoli), sia in quella legata al suo lavoro di bancario, sempre legando l’impegno politico a una forte curiosità intellettuale, a un interesse sempre vivo per tutti i campi della cultura, e in particolare per la storia. Antonio Frattasi è stato infatti uno di quei compagni, come tanti appartenenti al PCI, per i quali politica e cultura, militanza e ricerca erano inscindibilmente legate.

Di fronte alla liquidazione del PCI avviata da Occhetto, Antonio si schierò subito nel fronte del No, in particolare aderendo alla mozione di Armando Cossutta. Partecipò poi al percorso della rifondazione comunista, aderendo infine al Partito dei comunisti italiani. Al tempo stesso, proseguiva il suo impegno unitario, con l’ANPI e con l’Associazione per il rinnovamento della sinistra.

Nel 2016 aderì convintamente al processo di ricostruzione di una forza comunista che si collegasse esplicitamente alla cultura politica del comunismo italiano, aderendo quindi al Pci, del quale è stato un dirigente a tutti i livelli – segretario della Federazione napoletana, segretario regionale per la Campania, componente del Comitato centrale –, lavorando sempre per tenere alto il nome dei comunisti, per dare risposte ai bisogni popolari e al tempo stesso fornire ai compagni elementi formativi per un dibattito rigoroso.

Antonio ha continuato a offrire il suo impegno generoso fino alla fine, nonostante la malattia terribile che ne minava la salute e ne fiaccava le energie. Anche in questo è stato un militante e dirigente comunista esemplare, e non a caso sono tanti i compagni e le persone comuni che ne stanno piangendo la perdita.

Vito Nocera tra i fondatori di Democrazia Proletaria (1977) e Rifondazione Comunista (1991), scrive: «Caro Antonio, che compagno garbato, dolce perfino. Una grande conoscenza della storia civile del Paese, del suo costume, delle sue culture. Un militante politico di grande serietà e spessore. Mancheranno molto il suo punto di vista, sempre acuto, e la sua umanità». Arturo Scotto (Articolo Uno) scrive su Twitter: «Un gentiluomo. Ci mancherà tanto».

Emilio Di Marzio, con cui Frattasi condivise parte dell'esperienza in Consiglio comunale a Napoli ricorda così Frattasi: «Lo ricordo come un gentiluomo, un compagno d'altri tempi, civilissimo nei modi, granitico nelle convinzioni».

Da Maria Rosaria Esposito a Michele d'Ambra, da Franco Maranta a Rosario Marra a Giustino Scotto, sono numerose le testimonianze di cordoglio della "vecchia guardia" comunista ma anche degli esponenti politici più giovani nei confronti di un uomo colto, gentile, pacifico, mite. La camera ardente sarà aperta mercoledì 6 gennaio 2021 in Traversa Via Nuova del Campo, 25 a Napoli. I funerali si terranno giovedì 7 gennaio 2021 in forma privata.

Alla famiglia Frattasi e a Pierluigi, giornalista professionista, nostro collega della redazione politica napoletana, l'affettuoso abbraccio di tutta Fanpage.it

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