247 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

All’ospedale Cardarelli di nuovo i pazienti in barella al Pronto Soccorso: “Ci sono 170 accessi al giorno”

Visone (Cgil): “Non basta spostare i pazienti. Bisogna ridurre i tempi di attesa per i ricoveri. Ma situazione oggi migliore rispetto ad aprile”
A cura di Pierluigi Frattasi
247 CONDIVISIONI
Pazienti in barella al PS del Cardarelli /Foto Fanpage.it (3-06-2022)
Pazienti in barella al PS del Cardarelli /Foto Fanpage.it (3-06-2022)

Tornano i pazienti in barella al Pronto Soccorso dell'Ospedale Cardarelli di Napoli, preso d'assalto negli ultimi giorni anche con 160 accessi al giorno, come accaduto mercoledì con 90 pazienti in barella in Obi (Osservazione breve intensiva). Numeri, comunque, ridotti rispetto alle 170 barelle di fine aprile, grazie al piano messo in piedi nel mese di maggio: i pazienti, infatti, vengono spostati nei reparti il prima possibile. Stamattina erano 70 in Obi, tra pazienti in attesa ricovero e in visita.

"L'affollamento di aprile non c'è più – spiega Pino Visone, della Cgil Fp – Ma in alcuni momenti arriviamo a 70-80 pazienti in barella. L'unico meccanismo messo in moto in questi giorni è spostare ammalati dove si trova posto, ma se non si interviene con provvedimenti strutturali che cambino il governo di questa faccenda, il problema non si risolverà mai. Se ci sono delle responsabilità nel cattivo governo dei Pronto Soccorsi e dei reparti vanno individuate e rimosse". Le parti sindacali hanno denunciato la situazione sia alla struttura regionale che alla Direzione strategica e si aspettano risposte.

De Luca: "Problemi simili in tutt'Italia"

Sulla vicenda interviene anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca: "I nostri uffici hanno verificato che le vicende che riguardano i pronto soccorso sono esplose ormai in tutta Italia, però con una caratteristica singolare, e cioè che se il problema esplode al Cardarelli a Napoli, va prime pagine dei giornali, abbiamo situazioni identiche in tutta Italia, ma non ne parla nessuno. Ma ormai siamo abituati, non ci facciamo più caso".

Pazienti in barella al PS del Cardarelli /Foto Fanpage.it (3-06-2022)
Pazienti in barella al PS del Cardarelli /Foto Fanpage.it (3-06-2022)

Parla il sindacalista Cgil Fp al Cardarelli

"In questi giorni – spiega Pino Visone – abbiamo avuto anche 170 accessi al giorno. Ma dobbiamo considerare che si tratta di numeri ancora gestibili per il Cardarelli, se pensiamo che prima della pandemia ne avevamo anche 240 al giorno e in corrispondenza del picco influenzale arrivavamo anche 340 al giorno. La media del primo semestre 2022 è di circa 140 accessi al giorno. Numeri che possiamo ancora controllare. Ai pazienti in attesa di andare in ricovero si aggiungono poi anche quelli in visita".

Quali sono i motivi di questo elevato numero di accessi al PS?

"Sono vari – aggiunge Visone – In parte dipende dallo scarso filtro del territorio, medici di base e guardia medica, dall'altro da fattori come la chiusura del San Giovanni Bosco, del Loreto Mare che è stato destinato a Covid Hospital. Occorrono misure a medio-lungo termine: far funzionare il territorio, mettere gli ospedali in condizione di funzionare bene, aumentare il numero dei medici, diminuire gli accessi impropri. Ma ci sono anche altri fattori".

Quali sarebbero questi fattori?

Ci sono provvedimenti da prendere subito, per i quali non possiamo aspettare anni. Bisogna intervenire nella fase che va dall'ingresso al PS al ricovero. Non basta spostare gli ammalati. Ma bisogna fare controlli più serrati degli accessi, quanta gente ha veramente bisogno di ricovero? Bisogna poi ridurre il tempo di attesa di ricovero nel PS e controllare i tempi medi di degenza nei reparti. Le barelle si formano perché ci sono pazienti in Pronto Soccorso in attesa di trovare un posto nei reparti per ricoverarli. Quindi, vanno bene i provvedimenti immediati presi per alleggerire la situazione del Pronto soccorso, ma va risolto il problema di attesa ricovero. Solo così si impedisce la fuga dei medici dal PS, attualmente sottoposti a grandissimo lavoro e stress, perché sono costretti in pochi ad assistere sia centinaia di pazienti che arrivano al Pronto Soccorso, sia quelli che sono in barella in attesa di ricovero. Questo meccanismo vale per tutti gli ospedali della Campania e dell'Italia.Bisogna intervenire nell’immediato sul governo degli ospedali in attesa che provvedimenti a medio e lungo termine diano i loro effetti".

La crisi delle barelle al Cardarelli a fine aprile-inizio maggio, poi rientrata il mese scorso
La crisi delle barelle al Cardarelli a fine aprile-inizio maggio, poi rientrata il mese scorso

L'emergenza barelle a fine aprile

L'emergenza barelle è scoppiata a fine aprile, quando il Ps del Cardarelli è stato preso d'assalto da centinaia di pazienti che sono stati accolti sulle barelle. Anche i medici del Pronto Soccorso hanno protestato, minacciando le dimissioni di massa e chiedendo un intervento immediato alla dirigenza e alla Regione Campania. Si è intervenuti ad inizio maggio, chiudendo la palazzina H Covid, che è stata destinata ad accogliere i pazienti ordinari e trasferendo i pazienti anche in altri ospedali, come il Monaldi, o al Policlinico Nuovo. Un piano che ha alleggerito di molto la situazione. Gli accessi comunque, con la fine dell'emergenza Covid, sono tornati alti al pronto soccorso. Situazione che aumenta di solito anche a ridosso delle festività, come accaduto mercoledì. I medici del pronto soccorso sono stati ricevuti dal ministro della Salute Roberto Speranza, al quale hanno chiesto un intervento per migliorare la situazione dei Pronto Soccorso italiani.

Pazienti in barella in corsia al Cardarelli (immagine di repertorio)
Pazienti in barella in corsia al Cardarelli (immagine di repertorio)
247 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views