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Alberto Falco, morto dopo 90 giorni nel Covid Center a Napoli. La famiglia: “Vogliamo giustizia”

La storia di Alberto Falco, musicista napoletano di 53 anni, malato di cancro e di Covid, morto dopo 90 giorni al Covid Center dell’Ospedale del Mare di Napoli. La moglie Raffaella ha presentato un esposto alla Procura di Napoli per fare luce sulla morte del 53enne. “Adesso vogliamo giustizia” ha dichiarato a Fanpage.it.
A cura di Valerio Papadia
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"Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso". Sono queste le parole che Raffaella affida a Fanpage.it sull'inchiesta che riguarda la morte di suo marito, Alberto Falco, il musicista napoletano di 53 anni, affetto da Linfoma di Hodgkin e poi da Covid-19, che è purtroppo morto lo scorso 16 luglio al Covid Center dell'Ospedale del Mare di Napoli, dove era stato ricoverato circa 90 giorni prima. Dopo la morte di Alberto, la moglie ha presentato un esposto alla Procura di Napoli affinché si faccia chiarezza sulla morte del 53enne, o quantomeno sulle circostanze nel quale il decesso, che pareva ormai inevitabile viste le sue condizioni di salute, è maturato. "La salma di Alberto è stata trasportata all'ospedale di Giugliano per l'autopsia – dice ancora Raffaella -. Adesso aspettiamo i risultati di questa autopsia e che la giustizia faccia il suo corso".

Nonostante le sue condizioni di salute, fino alla morte, sopraggiunta come detto la mattina del 16 luglio scorso, Alberto era in attesa di cominciare le cure che avrebbero dovuto e potuto alleviare la sua sofferenza. La biopsia alla quale era stato sottoposto e che aveva atteso 50 giorni per esservi sottoposto, aveva purtroppo confermato quanto temuto: il Linfoma di Hodgkin era ricomparso. Ciononostante, il musicista 53enne non aveva ancora cominciato le chemioterapie che avrebbero dovuto contrastare la progressione dell'aggressivo quanto raro tumore che colpisce il sistema linfatico.

Ad aprile, Alberto rimane vittima di una improvvisa lesione cerebrale mentre si trovava a Lecce con la famiglia. Trasferito all'ospedale Cardarelli di Napoli, deve essere sottoposto ad una biopsia, ma proprio mentre è ricoverato, nel suo reparto esplodono alcuni casi di Coronavirus, tra cui anche il suo compagno di stanza: l'8 maggio, anche il 53enne scopre di essere positivo. Viene così trasferito al Covid Center dell'Ospedale del Mare, ma le sue condizioni non migliorano, anzi. Delle cure per il tumore, che dai risultati della biopsia è ricomparso, intanto, nemmeno l'ombra. "Siamo stati in attesa di un protocollo che potesse curarlo" dichiara ancora la moglie. Mentre è ricoverato al Covid Center, Alberto cade anche nei bagni, rimanendo quasi paralizzato, poi il coma indotto: da quel giorno non si alzerà più dal letto, fino al tragico epilogo della sua vicenda.

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