Aiutò i rapinatori a sequestrare la zia anziana, nipote arrestato a Castellammare di Stabia
Avrebbe aiutato i rapinatori che avevano sequestrato la vecchia zia, fornendo loro le informazioni sui movimenti della vittima e addirittura ospitandoli in casa sua in attesa che la donna tornasse. Con questa accusa è stato arrestato un 39enne di Castellammare di Stabia, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura di Torre Annunziata. V. A., gravemente indiziato in concorso morale e materiale con altre due persone di rapina e sequestro di persona, è stato bloccato questa mattina e accompagnato nel carcere di Poggioreale.
I fatti risalgono a 7 mesi fa, al 16 luglio 2020. Nel luglio scorso una donna di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, era stata aggredita sul pianerottolo di casa da due rapinatori. Alle forze dell'ordine aveva raccontato di essere stata fermata all'interno del palazzo, un attimo prima di entrare in casa: due giovani le erano piombati addosso all'improvviso, le avevano tappato la bocca e l'avevano spinta dentro. Una volta richiusa la porta alle loro spalle, uno dei due l'aveva costretta a sedersi nel soggiorno e le aveva coperto il volto con un vestito, minacciandola di chiuderle la bocca con il nastro adesivo se avesse urlato.
Grazie all'acquisizione delle immagini di alcuni impianti di videosorveglianza ed esaminando delle tracce di sangue scoperte nell'appartamento gli investigatori avevano già individuato uno dei presunti rapinatori, il 24enne A. A., raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare lo scorso novembre. Poi le indagini si sono concentrate sul 39enne, nipote di terzo grado della vittima, che abita nello stesso palazzo ed ha precedenti penali per truffa.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'uomo aveva fatto non solo da gancio per i rapinatori, ma anche da base logistica. "Questi – spiega in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso – dapprima aveva fornito al complice informazioni sull'esistenza di una cassaforte in casa della vittima e sulle sue abitudini e successivamente aveva dato un contributo materiale all'esecuzione della rapina, aprendo ai suoi complici il portone del palazzo e accogliendoli nella propria abitazione, in attesa del momento propizio per agire".