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Agguato di camorra tra Miano e Scampia: due morti nel rione Don Guanella

Due uomini sono stati uccisi nel rione Don Guanella, tra Miano e Scampia, Napoli Nord. Si tratterebbe di un agguato di camorra, una delle vittime è il fratello di un pentito dei Lo Russo.
A cura di Nico Falco
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Due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco intorno alle 16:15 di oggi tra i quartieri di Miano e Scampia, periferia nord di Napoli. Si sarebbe trattato, in base alle prime risultanze, di un agguato di camorra; le vittime sono state identificate come Giuseppe Di Napoli e Pasquale Torre, entrambi napoletani, rispettivamente di 35 e 45 anni. Il raid nel parco dei Colombi, all'interno del rione Don Guanella. Sul posto la Polizia di Stato. Una delle vittime è il fratello di Mariano Torre, pentito del clan Lo Russo le cui dichiarazioni sono state fondamentali per identificare il commando che uccise per errore Genny Cesarano alla Sanità.

Agguato di camorra nel rione Don Guanella, due morti

Sul posto, all'interno di un parco residenziale privato, sono arrivati i soccorritori del 118, ma per i due uomini colpiti non c'era già più nulla da fare: raggiunti da diversi colpi di pistola, erano già deceduti entrambi. In via di definizione la dinamica: secondo le prime informazioni filtrate, i due uomini sarebbero stati colpiti mentre si trovavano in un'automobile, in un agguato che per le modalità appare di chiara matrice camorristica.

Torre è stato ritrovato ancora nell'abitacolo della Fiat Punto, riverso sul volante. Di Napoli era invece a terra, a pochi metri: probabilmente si era accorto dei killer e aveva provato a scappare. A sparare sarebbero state due persone a bordo di uno scooter.

Ucciso fratello di pentito dei Lo Russo, ipotesi vendetta trasversale

L'area, parte dell'ex regno dei Lo Russo, dalla disgregazione del clan è al centro di furiosi scontri tra i gruppi intenzionati a prendere l'eredità dei "Capitoni". Tra le ipotesi c’è anche quella della vendetta trasversale. Pasquale Torre è infatti il fratello di Mariano Torre, ex dei Lo Russo e successivamente diventato collaboratore di giustizia. Anche grazie alle dichiarazioni di Mariano Torre sono stati identificati e condannati i componenti del commando che, nel settembre 2015, fece fuoco in piazza San Vincenzo alla Sanità, uccidendo l’innocente Gennaro Cesarano.

A fine dicembre era stata confermata la condanna all’ergastolo per Gianluca Annunziata, l’ultimo di quella batteria di fuoco ad essere stato arrestato; nelle motivazioni della sentenza si legge che Genny Cesarano potrebbe essere stato ucciso proprio da Annunziata, "stante la corrispondenza del calibro del proiettile che colpì la vittima (9X21) con il calibro della pistola usata dall'imputato".

A Pianura summit tra i clan, in manette ras di Miano

Di recente uno dei personaggi di vertice della camorra di Miano, Gennaro Catone, ritenuto figura apicale del gruppo di "Abbasce Miano", è stato arrestato in una officina meccanica di Pianura, Napoli ovest, insieme a un pregiudicato che sarebbe a capo di un gruppo malavitoso locale e al nipote di uno storico boss di Soccavo; un incontro che, per gli investigatori, sarebbe la conferma di alleanze in itinere tra i clan dell'area ovest e quelli della periferia Nord per estendere la propria influenza anche su Pianura, quartiere ritenuto cruciale per via della posizione.

Ruotolo: "Napoli e l'area metropolitana assediate. Clan come terroristi"

Sull'agguato è intervenuto, con un comunicato, il senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo:

È fondamentale la lotta ai clan. Non è più tollerabile che nella terza città d'Italia, ogni giorno persone innocenti rischiano di trovarsi al centro di agguati, ‘stese' ed esplosione di ordigni. Gli ultimi sequestri di armi a Frattaminore, di una bomba piena di chiodi a Cardito e il verificarsi di scontri cruenti come ad Arzano, ci mostrano come la camorra persegua una strategia di potere con un'evidente modalità terroristica. Occorre intervenire subito per disarmare Napoli e la sua area metropolitana

Nappi: "Lamorgese, tempo scaduto. Napoli ha bisogno di fatti"

Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore della città metropolitana di Napoli della Lega, con un comunicato si rivolge al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese:

A pochi giorni dall’ultima visita del ministro a Napoli, la camorra torna ad alzare la testa, colpendo in pieno giorno. Ministro, il tempo è già ampiamente scaduto, basta con i proclami e gli annunci di facciata, ci si attivi da subito per dotare la città di forze, strutture e mezzi adeguati per contrastare l’emergenza criminalità e far sentire concretamente la presenza dello Stato.

Maresca: "Subito tavolo istituzionale"

Sulla vicenda è intervenuto anche Catello Maresca, magistrato e consigliere d'opposizione a Palazzo San Giacomo:

Il duplice omicidio di oggi è l’ennesima ulteriore dimostrazione di come Napoli non sia una città sicura. Diciamo da mesi che serve un piano serio, non solo chiacchiere e sfilate dei politici di turno. Si apra subito un tavolo istituzionale a partire dall’Assise cittadina. Una città che appare in mano alla camorra è il peggio che possiamo augurarci in un momento cruciale come quello che ci apprestiamo a vivere. L’Amministrazione dia un segnale chiaro e faccia di Napoli una città all’insegna della legalità. Domani stesso sarò al Don Guanella per dare un segno tangibile di vicinanza al territorio e a tutti coloro come Don Aniello Manganiello che, spesso da soli e tra mille difficoltà, combattono ogni giorno le illegalità e la sopraffazione.

(articolo aggiornato alle 19:50 del 31 gennaio 2022)

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