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Agguato in un bar di Arzano: killer entrano e aprono il fuoco, cinque le persone ferite

Cinque feriti in un agguato ad Arzano, su via Silone: i sicari hanno fatto fuoco all’interno del Roxy Bar. I feriti non sarebbero in pericolo di vita.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Cinque persone ferite in un agguato all'interno del Roxy Bar di via Ignazio Silone ad Arzano, nell'hinterland di Napoli. Non sarebbero in pericolo di vita, fanno sapere i carabinieri intervenuti sul posto. Almeno due dei feriti sono persone ritenute vicine al cosiddetto "clan della 167", che prende il nome dall'enorme agglomerato conosciuto proprio come "167" perché nato dall'omonima legge degli Anni Settanta che ridefinì gli spazi residenziali dell'area nord-orientale di Napoli, oggi a cavallo tra il quartiere di Scampia e il comune di Arzano. In zona sono stati anche esplosi fuochi d'artificio, anche se al momento non si conosce un eventuale collegamento con questo o altre possibili situazioni.

La dinamica dell'agguato

Tutto è avvenuto attorno alle 20, quando alcuni ignoti sono entrati all'interno del Roxy Bar di via Silone, aprendo il fuoco e lasciando sul pavimento cinque feriti. Portati in ambulanza nei vicini ospedali, non sarebbero in pericolo di vita. Almeno due di loro, riferiscono i carabinieri, sono ritenuti soggetti vicini al clan della 167, ed uno di questi già persona nota alle forze dell'ordine. Non si sa ancora se gli altri tre feriti siano persone colpite per caso o comunque soggetti legati agli altri due. I carabinieri della Compagnia di Casoria e del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna stanno procedendo alle identificazioni e raccogliendo tutte le testimonianze. Uno dei feriti sarebbe un nipote della moglie del boss Cristiano.

A giugno l'arresto del boss Pasquale Cristiano

Quella della zona nord di Napoli è un'area in fibrillazione e contrassegnata da diversi episodi con protagonista la criminalità organizzata già da diverso tempo. Lo scorso 15 giugno era stato arrestato l'uomo considerato al vertice del clan, il boss Pasquale Cristiano, già ai domiciliari. L'uomo si era reso protagonista di una "sfilata" di automobili non autorizzata in occasione della comunione del figlio (per la quale gli era stato invece concesso di uscire di casa). Tuttavia, i video pubblicati dai protagonisti sui social network, l'enorme sfilata di auto e lui stesso che sfreccia in Ferrari, gli avevano aperto le porte del carcere. Pasquale Cristiano è ritenuto dagli inquirenti non solo elemento di vertice del gruppo criminale della 167 di Arzano, ma anche il collegamento con il clan Amato-Pagano, ovvero i cosiddetti "Scissionisti" di Secondigliano.

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