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Aeroporto di Napoli chiuso, volo dirottato a Bari: “Per 2 ore bloccati in aereo, nessuno ci diceva nulla”

Forti disagi per la chiusura per 3 ore dell’aeroporto di Capodichino; la testimonianza di un passeggero dirottato a Bari: “Fermi per 2 ore, nessuno ci diceva nulla”.
A cura di Nico Falco
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L'arrivo a Napoli addirittura con qualche minuto di anticipo, poi l'annuncio dagli altoparlanti: l'aereo sarebbe rimasto in volo per un'altra cinquantina di minuti, perché era impossibile atterrare per elevato traffico aereo. Comincia così la disavventura dei passeggeri del volo proveniente da Sharm el-Sheikh, bloccati per oltre due ore nell'aeroporto di Bari, fino alle 20:30, quando il volo ha cominciato il decollo per tornare a Napoli.

A fermare tutto, un incidente in pista: un canadair in fase di atterraggio ha avuto un guasto al carrello mentre era sulla pista. Di conseguenza è stato necessario fermare completamente lo scalo napoletano: gli arrivi sono stati dirottati verso gli aeroporti di Roma e Bari mentre i decolli sono stati rinviati. Il blocco è durato poco meno di tre ore, dalle 16 circa, quando c'è stato l'incidente al velivolo antincendio, alle 18:50, quando è stata riaperta la pista.

Il volo per Napoli dirottato all'aeroporto di Bari

"Siamo partiti da Sharm alle 14:30 – racconta Guglielmo Crisci alle 19:10 a Fanpage.it – ora siamo fermi a Bari da 50 minuti. Nessuno dell'equipaggio parla italiano, nessuno ci dice nulla. Abbiamo l'aria condizionata, ma siamo bloccati sull'aereo: non possiamo scendere, nemmeno uscire. A Napoli eravamo in arrivo alle 17:35, abbiamo cominciato la discesa alle 17:15 ma il comandante, dal microfono e in inglese, ci ha avvisato che a causa del traffico aereo saremmo rimasti ad aspettare in aria per 55 minuti".

Trascorso quel tempo, però, l'aereo non è atterrato. Anzi, è arrivata una nuova comunicazione. Che ha anche causato spavento tra i passeggeri. "Alle 17:45 – prosegue Crisci – ci hanno avvisato che eravamo diretti verso Bari perché a Capodichino c'era stato un incidente e l'intero aeroporto era stato chiuso. Abbiamo avuto paura, non riuscivamo a immaginare che tipo di incidente, e di che gravità, avrebbe potuto causare lo stop dello scalo. Una volta atterrati a Bari, dal microfono è stato annunciato l'arrivo con la solita formula, quella del ringraziamento e i saluti".

E lì è cominciata la seconda parte della disavventura: bloccati in aereo senza nessuna comunicazione. "I passeggeri si sono messi in fila ma, arrivati alla cabina, sono stati informati che nessuno sarebbe sceso. E da allora siamo bloccati qui. Siamo in attesa di sapere se questo aereo ci porterà a Napoli, se dovremmo spostarci su un altro volo… La stanchezza si fa sentire, è dalle 11 di questa mattina che siamo in aeroporto, ci hanno dato una bottiglietta d'acqua e un piccolo snack. Con noi ci sono anche dei bambini, alcuni passeggeri avrebbero dovuto prendere un altro aereo e ora rischiano di perderlo. Siamo praticamente fermi e nessuno ci comunica cosa succederà".

Intorno alle 19:30, chiamati dall'equipaggio, sono saliti a bordo alcuni agenti di Polizia; ci sono stati momenti di tensione per le proteste dei passeggeri, ancora all'oscuro. Successivamente sono state distribuite alcune bottigliette d'acqua. Alle 20:30 circa l'aereo ha avviato il decollo con direzione Napoli.

Il canadair bloccato sulla pista di Capodichino
Il canadair bloccato sulla pista di Capodichino

Ritardi nelle partenze a Capodichino per il blocco della pista

Scene simili anche all'interno dell'aeroporto di Capodichino, dove il blocco della pista ha causato ritardi nelle partenze. Su Facebook la testimonianza di Giusy, che avrebbe dovuto prendere l'aereo stamattina per tornare a Torino. Prima un ritardo del volo, poi l'incidente.

"Dovevo partire alle 11:25 – scrive alle 17:23 su Facebook – inizialmente ci hanno spostato di due ore la partenza. Poi, trascorse le due ore, ci hanno detto che c'era l'aereo e c'era l'equipaggio, attendevano l'ok per imbarcarci. Poi ci hanno detto che il comandante non si era sentito bene. Poi ci hanno detto che il volo stava facendo carburante. Ora un Canadair è sulla pista che ha preso fuoco ed hanno bloccato decolli ed arrivi. Al mio gate, il gate A4, è arrivata la polizia, la DIGOS, i militari, e ci stanno trattando non benissimo. Siamo tutti lavoratori, gente che deve tornare al lavoro".

Anche in questo caso i passeggeri sarebbero rimasti in attesa di informazioni per parecchio tempo, circa nove ore. Solo allora, prosegue la donna, e solo dopo la richiesta di un poliziotto, sarebbero stati distribuiti dei voucher da 4 euro. "Vi dico solo che un panino costa 8 euro – conclude – ci sono genitori con bambini neonati che non hanno trovato in aeroporto omogeneizzati per far mangiare i figli, che sono a digiuno. Nessuno si è fatto carico di questo problema. Io oggi mi sento sconfitta. E anche trattata male dallo Stato. Non mi era mai accaduto. Non so a chi chiedere aiuto. Sono triste, stanca e arrabbiata".

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