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Abusi sessuali, Don Silverio Mura dovrà risarcire Arturo Borrelli: “Sentenza storica, ora appello al Papa”

Arturo Borrelli da anni porta avanti denunce per abusi che racconta di aver subito da piccolo da Don Silverio Mura, suo professore di religione. Tuttavia ci sono voluti più di 30 anni perché un tribunale, in primo grado, lo riconoscesse come vittima. Il tribunale ecclesiastico dell’arcidiocesi di Milano, infatti, in passato ha assolto Don Silverio Mura perché non colpevole di quanto denunciato da Arturo. Non potendo portare le sue denunce in sede penale, perché ormai scaduti i termini, Arturo ha fatto ricorso a una causa civile. Quella causa, grazie agli avvocati Carlo Grezio e Salvatore Conte, Arturo l’ha vinta. La sentenza civile in primo grado di giudizio stabilisce che Arturo ha diritto a un risarcimento.
A cura di Gaia Martignetti
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Arturo Borrelli è felice ma il dolore non passa. Sa di aver vinto una battaglia storica, come sottolinea anche il suo avvocato Carlo Grezio. Insieme al collega Salvatore Conte infatti è riuscito a ottenere un risarcimento, di oltre 200 mila euro, in favore di Arturo. L'uomo in questi anni ha sempre raccontato di aver subito degli abusi da parte di Don Silverio Mura, parroco che ha conosciuto quando era piccolo, a scuola. Accanto al nome di Mura, nel dispositivo che ci mostrano gli avvocati, c'è anche il nome del MIUR, il Ministero dell'istruzione, ricerca e università. Come spiega l'avvocato Grezio infatti, «il giudice  dice che è soltanto in quel momento (a scuola ndr) che possiamo individuare l'occasione per la consumazione degli abusi, perché se non si fossero incontrati in quella occasione Silverio Mura e Arturo Borrelli non si sarebbero mai conosciuti».

La sentenza arriva al termine di un processo civile, in primo grado di giudizio. Va precisato che il tribunale ecclesiastico dell'arcidiocesi di Milano aveva ritenuto Don Silverio Mura innocente. Solo nel 2009, ormai adulto, dopo essersi sentito male, Arturo inizia un percorso di terapia che lo porta a comprendere quanto racconta sia avvenuto da bambino. Troppo tardi tuttavia per chiedere che quanto racconta sia giudicato in un processo penale, ma non per un processo civile. «È stato ottenuto un risarcimento del danno a distanza di oltre 30 anni dai fatti che costituiscono reato, spiegano gli avvocati Grezio e Conte, e che hanno causato appunto il danno. In questo caso il signor Borrelli soltanto nel 2009 ebbe una forte crisi di attacchi di panico e uno svenimento e si sottopose poi successivamente alla terapia. Successivamente nei 5 anni dal momento in cui lui comprese grazie al Dottor Rossi che tutti quei sintomi, erano il danno che si manifestava successivo alle violenze subite. È stata interrotta la prescrizione quinquennale e si è potuto dare avvio al giudizio civile, per poter accertare incidentalmente il reato di violenza carnale commesso su Arturo Borrelli e chiedere però in quella sede soltanto il risarcimento del danno, non chiaramente l'inflizione di una pena detentiva».

Arturo però, dopo questa vittoria, non vuole fermarsi. Ha chiesto e ottenuto un incontro con don Mimmo Battaglia, Arcivescovo di Napoli. E lancia un appello a Papa Francesco: «Non mi arrenderò finché il sacerdote Don Silverio Mura non farà più il prete».

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