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“Abbiamo vergogna di questa gente”: i napoletani scrivono alla dottoressa picchiata e rapinata

Tanti i napoletani che hanno espresso solidarietà alla dottoressa Volpe, picchiata e derubata in pieno centro a Napoli: “Ci vergogniamo di questa gente”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Chiara Lanza Volpe, la dottoressa aggredita e rapinata a Napoli.
Chiara Lanza Volpe, la dottoressa aggredita e rapinata a Napoli.

"Abbiamo vergogna di questa gente": tanti i commenti di questo tipo scritti dai cittadini napoletani nei confronti della dottoressa Chiara Lanza Volpe, la 32enne medico chirurgo all'ospedale Pellegrini di Napoli, picchiata e derubata qualche sera fa in pieno centro a Napoli per sottrarle il cellulare. La dottoressa, siciliana d'origine ma da anni residente a Napoli, si era sfogata con un lungo post su Facebook in cui raccontava la vicenda che l'aveva vista protagonista, suo malgrado.

Il racconto della dottoressa

"Aggredita, picchiata, presa a pugni, ho subito un’aggressione praticamente con le chiavi di casa in mano. Ho reagito con calci e pugni", aveva scritto la dottoressa, "ho subito un’aggressione totalmente immotivata, mi hanno rubato il cellulare vecchio e mal funzionante, ma la cosa più agghiacciante è stata l’aggressione subita. I pugni che mi sono stati dati. La cattiveria con cui sono stata buttata a terra, presa a calci e strattonata". Per poi aggiungere che "questa città che io ho sempre amato, è diventata totalmente invivibile", rivolgendo anche un accorato appello alle istituzioni.

"Ci vergogniamo di queste persone"

Tanti i napoletani che hanno voluto rispondere alla dottoressa, per portarle la propria vicinanza. "Abbiamo vergogna di queste persone", il commento più diffuso. Ma anche chi le dice di "non mollare" e continuare a svolgere il suo lavoro all'ospedale Pellegrini come fatto finora, in prima linea per assistere i pazienti. "Napoli ha bisogno di più persone come te, invece che di questi delinquenti", replica qualcun altro. Tanti messaggi, quasi tutti di incoraggiamento verso la giovane dottoressa, solo l'ultima di una lunga serie di vittime di "piccola criminalità" che a Napoli ormai sembrano aver preso il sopravvento.

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