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Gomorra: la serie tv e la città

A Scampia apre una facoltà universitaria. È bello ma non basta

Andateci piano con le celebrazioni: Scampia e Secondigliano vantano crediti pluridecennali con il Comune e con lo Stato.  Zone colpevolmente dimenticate e ritornate sotto i riflettori solo per la cronaca o per le serie tv: ci vorranno anni e anni prima di saldare i debiti con questa parte della nostra città.
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L'apertura dell'Università a Scampia è una bella notizia. Ma non può bastare. Prevengo le solite critiche: il sindaco attuale si batte il petto dicendo che ha ereditato un disastro  dal precedente, idem il suo predecessore. Ma l'attuale sindaco Gaetano Manfredi (a oggi) né  Luigi De Magistris (che è stato sulla poltrona di Palazzo San Giacomo per un decennio) sono riusciti a strappare a Scampia il triste primato di "scenografia del Male", con quelle Vele diventate una serie tv permanente, paradigma della Napoli malamente, archetipo del Nuovo Stereotipo partenopeo, un miscuglio, fra terrore e splendore, tutto instagrammabile, come un grande murale dove è bello il luogo, il disegno e pure crepe.

Far arrivare professori, studenti e addetti a Scampia significa garantire loro trasporti degni, posti auto in sicurezza e altri servizi basilari che nemmeno in centro città sono garantiti. Più che un taglio del nastro oggi servirebbe un segno della croce: quella apertura è un impegno.

Altrimenti – come accaduto in altre situazioni della Napoli di periferia – sarà solo un bel posto da rendere su Instagram e TikTok e raccontare agli stranieri, ma non realmente pezzo di città. La facoltà di Professioni Sanitarie in viale della Resistenza oggi è un impegno per Napoli non un risultato per Napoli.

Quindi andateci piano con le celebrazioni: Scampia e Secondigliano vantano crediti pluridecennali con il Comune e con lo Stato.  Zone colpevolmente dimenticate e ritornate sotto i riflettori solo per la cronaca o per le serie tv: ci vorranno anni e anni prima di saldare i debiti con questa parte della nostra città.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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