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A quali boss della camorra sono ispirati i personaggi di Gomorra – Le Origini: da Cutolo alla Nuova Famiglia

Concluse le riprese a Napoli di “Gomorra – Le Origini”. Tra i nuovi personaggi, quelli ispirati ai principali camorristi degli anni ’80: la serie racconterà l’ascesa di don Pietro Savastano.
A cura di Nico Falco
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Flavio Furno (foto Marco Ghidelli)
Flavio Furno (foto Marco Ghidelli)

La Nuova Famiglia, nata per contrastare lo strapotere della Nuova Camorra Organizzata; la camorra di Secondigliano, con i cambiamenti determinati dall'arrivo dell'eroina, e la conseguente ascesa di Paolo Di Lauro, al posto di Aniello La Monica; la nascita e i venti anni di di regno incontrastato del clan di Ciruzzo ‘o Milionario: quello che racconterà "Gomorra – Le Origini" è uno spaccato della malavita organizzata napoletana tra la fine degli anni '70 e i primi anni duemila, quando la trama si riallaccerà con la precedente serie, che parte dalla faida di Scampia.

Concluse le riprese di "Gomorra – Le Origini"

Sky ha comunicato che le riprese a Napoli della fiction sono state concluse e ha diffuso le prime immagini dal set (la messa in onda è prevista a gennaio 2026 su Sky e su NOW). Sulla trama non sono stati diffusi molti particolari, ma, a partire dal titolo, è chiaro che si tratti di un prequel che avrà come figura centrale don Pietro Savastano (interpretato prima da Fortunato Cerlino e, nella nuova serie, da Luca Lubrano) e, per forza di cose, il contesto sarà la nascita del clan. Imma Savastano, moglie del boss che poi assumerà le redini del clan, è interpretata da Tullia Venezia.

Le "regole" sono quelle che hanno funzionato in "Gomorra – la Serie": non racconti da documentario, ma personaggi creati ispirandosi talvolta a una persona reale ma poi attingendo da storie riguardanti diversi camorristi, deviando così dal reale. Per esempio: se per Ciro Di Marzio (interpretato da Marco D'Amore, che per i primi quattro episodi di Gomorra – Le Origini sarà il regista) gli autori si sono probabilmente ispirati a Gennaro Marino, il personaggio si discosta dalla storia del boss scissionista delle Case Celesti e, per dirne una, uccide Manu nell'episodio che richiama l'omicidio di Gelsomina Verde (imputato ai Di Lauro).

Luca Lubrano e Tullia Venezia (foto Marco Ghidelli)
Luca Lubrano e Tullia Venezia (foto Marco Ghidelli)

La Nuova Famiglia contro Raffaele Cutolo

Il periodo storico è quello dell'ascesa della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. E, di conseguenza, della nascita del cartello della "Fratellanza Napoletana", quella che verrà ribattezzata "Nuova Famiglia" dai giornali e che riuniva una miriade di clan in chiave anticutoliana, tra cui i Giuliano, i Vollaro, i Mallardo e i Licciardi.

Proprio al superboss Raffaele Cutolo (morto in carcere nel 2021) potrebbe essere ispirato il personaggio di "‘o Paisano" (interpretato da Flavio Furno), che Sky descrive come "malavitoso detenuto in carcere, dove inizia a raccogliere «fedeli» che lo seguano nel suo progetto: una camorra nuova, che sia senza schiavi e senza capi". Se anche l'idea della "nuova camorra" richiama appunto il progetto cutoliano, le similitudini non si fermano qui: anche "‘o Paisano" ha una sorella, Anna (interpretata da Veronica d'Elia), il cui personaggio potrebbe essere ispirato a Rosetta Cutolo (morta nel 2023), indicata dagli inquirenti come pienamente inserita nelle dinamiche del clan, al punto da essere stata praticamente un alter ego del fratello.

Altro personaggio con una (relativa) controparte nel mondo reale potrebbe essere quello di Michele Villa, detto ‘o Santo (interpretato da Renato Russo), descritto come figlio di don Antonio Villa, boss di Forcella (Ciro Capano). Potrebbe essere ispirata a Guglielmo Giuliano, detto ‘o Stuorto, coetaneo di Paolo di Lauro, che da collaboratore di giustizia ha parlato anche di Ciruzzo il Milionario dicendo di conoscerlo dal 1979 e ricordando del suo arresto in casa dello zio, Salvatore Giuliano, nel 1982.

Aniello La Monica e l'ascesa di Paolo di Lauro

Giuliano colloca Di Lauro tra le fila di quello che era l'allora boss di Secondigliano: Aniello La Monica, legato al "re del contrabbando", Michele Zaza. Che, anche lui, potrebbe avere una controparte in "Gomorra – Le Origini": tra i personaggi c'è Angelo ‘a Sirena (interpretato da Francesco Pellegrino), descritto come reggente di Secondigliano per conto dei Villa, gestore di una bisca ma molto ambizioso. L'ascesa di Paolo Di Lauro passa proprio per la morte di Aniello La Monica. All'epoca, infatti, Di Lauro era uno dei giovani del gruppo di "Anielluccio ‘o pazzo", che si era guadagnato anche il soprannome di "‘o Macellaio" sia perché aveva una bottega a Secondigliano e sia, soprattutto, per la sua spietatezza.

Boss tra quelli che aderirono alla Nuova Famiglia, Aniello La Monica è stato ucciso a 35 anni, il 1 maggio 1982 in via Cupa Vicinale dell'Arco, a Secondigliano, prima investito con un'automobile e poi finito con un colpo di pistola. Ma a farlo non fu un commando della Nuova Camorra Organizzata: secondo gli inquirenti era stato un gruppo di suoi ex fedelissimi, tra cui c'era anche Paolo di Lauro. Che avevano fiutato l'affare dell'eroina, e volevano mettere le basi di quell'impero che avrebbe fatto dei Di Lauro uno dei principali clan della camorra napoletana.

Renato Russo, Luca Lubrano e Tullia Venezia (foto Marco Ghidelli)
Renato Russo, Luca Lubrano e Tullia Venezia (foto Marco Ghidelli)
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