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“A Napoli vietato morire a Natale e Capodanno, l’Ufficio decessi è chiuso”: la denuncia dell’imprenditore

Gennaro Tammaro, imprenditore funebre, attacca la scelta del Comune di Napoli di chiudere l’Ufficio decessi nei giorno del 25 dicembre 2025 e del 1° gennaio 2026.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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"Qui non si muore" recita una targa a Castellabate, in Cilento, che riporta le parole pronunciate da Gioacchino Murat. La stessa targa potrebbe essere affissa anche nell'Ufficio di Stato Civile per le comunicazioni di decesso del Comune di Napoli che, nei giorni di Natale e Capodanno, resterà chiuso. È Gennaro Tammaro, imprenditore partenopeo nel settore della pompe funebri, a porre i riflettori sulla questione, contestando la decisione dell'amministrazione comunale di tenere chiuso l'Ufficio decessi il 25 dicembre 2025 e il 1° gennaio 2026. "A Napoli sicuramente è vietato morire a Natale e Capodanno" afferma provocatoriamente, in una nota, l'imprenditore Tammaro.

"L'amministrazione cittadina continua a credere, non sappiamo per quale logica, di poter gestire l'ufficio decessi come un qualsivoglia sportello volto a ricevere documenti. Non è così, e il fatto che il Comune ci provi lo stesso ad ogni occasione diventa lesivo della dignità delle famiglie, già esposte a incredibile sofferenza, che in momenti così dolorosi devono affrontare anche una burocrazia a dir poco squinternata" afferma ancora Tammaro nella nota.

L'imprenditore napoletano, pertanto, conclude chiedendo all'amministrazione comunale di risolvere la situazione: "Ci rivolgiamo direttamente ai dirigenti e alle istituzioni, sperando non siano troppo presi dalla politica regionale: esistono strumenti digitali e organizzazioni del lavoro smart che permetterebbero di superare l'impasse della consegna fisica. C'è bisogno solo della volontà di voler cambiare le cose, che purtroppo ancora una volta non vediamo".

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