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A Napoli il nuovo questore Agricola: “Città molto cresciuta”. Priorità camorra e baby gang

Camorra e devianza minorile saranno tra le priorità di Maurizio Agricola, il nuovo questore di Napoli; il funzionario ha lavorato in città per 17 anni.
A cura di Nico Falco
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Il neo questore di Napoli Maurizio Agricola
Il neo questore di Napoli Maurizio Agricola

Parla di una città "cresciuta", con le zone che una volta erano inaccessibili e che ora sono al centro del turismo, Maurizio Agricola, il nuovo questore di Napoli, che oggi ha tenuto il primo incontro con la stampa. C'è, però, ancora tanto da lavorare: tra le priorità c'è ovviamente il contrasto alla camorra, sia quella da strada sia quella profondamente infiltrata nel tessuto economico. ma anche il fenomeno delle baby gang.

Palermitano, 61 anni, il dirigente della Polizia di Stato succede ad Alessandro Giuliano alla guida della Questura di Napoli, ieri l'insediamento ufficiale:

Sarei un incosciente se non sentissi il gravame della responsabilità e di questo ringrazio il capo della Polizia Vittorio Pisani che mi ha voluto dare questo alto incarico è chiaro che Napoli mi ha portato una grande emozione, ma sento fortemente la responsabilità dell'incarico.

Agricola aveva già lavorato a Napoli, proprio nel periodo in cui Pisani era alla guida della Squadra Mobile, e tra Questura e commissariati ha vissuto in città per 17 anni. Da allora molte cose sono cambiate. Ad esempio, alcune zone sono oggi totalmente stravolte, e in positivo: è il caso della Sanità e dei Quartieri Spagnoli, "che un tempo erano considerate a rischio" e che oggi "sono attrazione per i turisti".

Tra le "tante sfide da affrontare" c'è quella della camorra, soprattutto sul versante delle indagini patrimoniali; si registra, però, una "crisi di rappresentatività" dei clan storici, nonostante ci siano ancora "fiammate". E in questo scenario va inquadrato anche il discorso delle "nuove leve che si affacciano sul territorio" e quello della delinquenza minorile. E c'è la questione della crisi di modelli educativi, che potrà essere però risolta con l'aiuto delle famiglie, "che ci devono venire incontro". Ha spiegato Agricola:

La polizia fa tutto quello che può, soprattutto dal punto di vista della prevenzione. Intensificheremo ad esempio gli incontri nelle scuole. Ma per sconfiggere questo fenomeno è necessaria un'azione sinergica di tanti attori ed istituzioni, specie quelli della cosiddetta società civile, da cui mi aspetto tanta collaborazione.

Sul versante della sicurezza, Agricola ha ribadito che la repressione non può essere l'unica arma: per far sì che i cittadini si sentano sicuri è importante agire anche ad altri livelli, come "illuminando le strade e riqualificando i quartieri".

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