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A Napoli arrivano 88 medici di base per coprire gli ambulatori vuoti. Andranno soprattutto in quartieri della città

L’Asl Napoli 1 ha chiesto 88 medici di base per i distretti sanitari della città che sono maggiormente sguarniti di assistenza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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A Napoli in arrivo 88 nuovi medici di famiglia per andare a coprire i posti vacanti negli ambulatori e nelle AFT, le aggregazioni funzionali territoriali, ossia i nuovi presidi di quartiere di nuova costituzione. Questi i dati dell'Asl Napoli 1 Centro, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate. L'Azienda sanitaria locale partenopea ha chiesto, infatti, 88 medici di base per i distretti sanitari della città. Ora, bisognerà aspettare le domande di partecipazione al bando.

I medici saranno distribuiti in tutti i 10 distretti cittadini oltre Capri. Anche se le carenze maggiori si trovano nelle zone di periferia. In particolare, Pianura, Scampia, Secondigliano e Barra, ovvero nelle periferie orientale e occidentale, lì dove è anche più difficile che i medici decidano di collocarsi coi loro studi.

Dove andranno i nuovi medici di base

Si tratta di posizioni messe a bando, però, e non è detto che tutti i medici accettino. "I posti a disposizione, infatti, in Campania sono 700 – spiega a Fanpage.it Pina Tommasielli, medico di base di Soccavo – ma abbiamo 600 persone in graduatoria. Quindi il problema resta. Siamo preoccupati perché molti cittadini oggi sono senza medico e questo pregiudica la loro possibilità di cure e di prevenzione. Molti medici hanno dato la disponibilità ad assistere i cittadini in sovrannumero per attutire i disagi e per poter vaccinare visto che la campagna antinfluenzale e alle porte".

Il piano di fabbisogno con le linee di indirizzo per la Campania è stato approvato nella Conferenza Stato-Regioni negli scorsi giorni. I medici di famiglia lavoreranno in convenzione con l'Asl sia negli ambulatori che nelle Case di Comunità, che saranno aperte H24, tutti i giorni della settimana. Qui, i medici lavoreranno a rotazione, per coprire tutti i turni ed offrire un servizio costante ai cittadini. I centri spoke, invece, saranno aperti H12, e rispetteranno un giorno di riposo settimanale.

Gli obiettivi della riforma dell'assistenza sanitaria

La riforma va nell'ottica di rendere concretamente il presidio del medico di base il primo filtro sanitario per il cittadino. Evitando, quindi, che i pazienti si rechino al Pronto Soccorso dell'ospedale anche per delle inezie che sarebbero facilmente curabili. In questo modo, si abbasserà la pressione sugli ospedali, che potranno concentrarsi effettivamente sui casi più gravi.

Dall'altro lato, l'obiettivo è anche andare a colmare le carenze di organico tra i medici di famiglia, a causa dei pensionamenti e della mancanza di turn over. La situazione peggiore, come detto, si vive nei quartieri di periferia. Tuttavia, siccome i medici hanno la possibilità di scegliere e di rifiutare l'incarico, non è detto che le carenze vengano colmate. Molti, infatti, potrebbero optare comunque per gli ambulatori del centro, lasciando sguarniti i quartieri più lontani.

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